RR. GALLERIE E MUSEI DI FIRENZE
CATALOGO
DELLA
R. GALLERIA DEGLI ARAZZI
FIRENZE -ROMA
TIPOGRAFIA DEI FRATELLI BENCINI
1884.
INDICE DEGLI ARAZZIERI
— ^icJ^cHÌ
ASSELT (Pietro Van) 2.
AUDRAN (Giovanni) 75» 7^, 77, 78, 79, 80.
BERNINI (Leonardo) 57,58.
BRONCONI (Antonio) 9,11.
FEVÈRE (Pietro) 24,25,31,37,39,40,41,
42, 43,92, 99, 112, 114,
115, 116, 124.
JANS (pére) 52.
IGNOTI Fiorentini i, 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 38,
44,45,47, 48,70,86, 87,
9h 94, 95, 97, 98, 100,
IDI, 102, 104, 105, 106,
107, 108, 109, Ilo.
IGNOTI dei Gobelins 81, 82, 83, 84, 85, 103.
IGNOTI Tedeschi 60,61,62,63,64,65.
. Cd
IV
INDICE DEGLI ARAZZIERI
IGNOTI Fiamminghi $3? 54> 5 5> 56, $9,66,67,
68, 69,71,72,73,74,88,
89,90,91.
KARCHER (Niccolò) 14, 19, 21, 118, 119, 120.
LEMOLYSE (Pietro) 96.
PAIS (Pietro) 113.
RAPINI (Guasparri di Bartolommeo) . 26,27, 28, 29 30, 32, 33,
34,35.36,49» $0.
PASCINO (Francesco di) 117.
ROOST (Giovanni) 13, i $, 16, 17, 18, 20, 22,
23, III, 121, 122, 123.
SOVET (J.) $1.*
TERMINI (Gio. Batta.). 7, 46.
INDICE DEI PITTORI
ALLORI (Alessandro) 26, 28, 33, 34,49, 50.
BACHIACCA (Francesco d'Ubertino
Verdi detto il) 13,14,15,16,17,18,19,
20, 21, 22, 23, 114.
BAUDOUIN (Yvart) 52.
BRONZINO (Angelo) 117,122,123.
BRUN (Carlo Le) 52.
CIGOLI (Lodovico Cardi detto il) 32, 112, 116.
COYPEL (Noèl)* 51.
GENTILESCHI (Artemisia Lomi). . . 124.
GRISONI (Giuseppe) 57.
IGNOTI Fiorentini i, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 10,
12,24, 25, 27, 29,30,31,
35.36» 37. 38, 39.40,41,
42, 43,44,45,46,47,48,
70,86,87, 92, 94,95.97.
98, ICQ, IDI, 104, 105,
106, 107, 108, 109, no,
121.
VI
INDICE DEI PITTORI
IGNOTI Francesi 59^67, 68, 69, 71,72,73,
74,81,82,83,84,85.
IGNOTI Tedeschi 60,61,62,63,64,65.
IGNOTI Fiamminghi 66,90,91.
IGNOTI 53.54,55,56,88,89,103.
MEUCCI (Vincenzo) 58.
BUONARROTI (Michelangelo) .... 99.
MORO (Lorenzo Del) 9, 11.
' SAGRESTANI (G.) 11.
SALVIATI (Francesco De Rossi detto
Cecchino) 111,118,119,120.
SANZIO (Raffaello) 102.
SARTO (Andrea Del) 115.
SCACCIATI (Andrea) 113.
TROY (Gio. Francesco De) 75,76,77,78,79,80.
'a R. Galleria degli Arazzi di Firenze,
^ primo esempio in Italia di siffatti istituti,
I offre un saggio dei vari svolgimenti della
I arazzerla e rappresenta in modo speciale la sua
storia in Toscana. Essa comprende circa 124 esem-
plari, condotti su disegni di rinomati artisti, per opera
di maestri d'arte nazionali e forestieri.
Quest'arte del tessere gli arazzi, di cui i primiordi
si debbono ricercare nell'Oriente, si diffuse in Europa
specialmente al tempo delle Crociate e furono primi
gli inglesi ed i fiamminghi a diffonderla. La Francia
poi in quest'arte toccò il più alto segno di rinomanza.
vili
INTRODUZIONE
Si vuole che il nome stesso di arazzo venga da Arras,
città della Piccardia.
Ma l'incremento maggiore quest'arte riceveva sulla
fine del secolo XV, quando i cartoni italiani, ingenti-
lendo l'antica e tradizionale maniera fiamminga, se-
gnarono la via che doveva accrescere splendore a que-
st'arte ne' secoli avvenire.
In questo periodo una schiera di arazzieri fiam-
minghi si versò in Itafia, o costretta ad abbandonare
il proprio paese per vicende politico -religiose, o al-
lettata dalle larghe offerte di comuni e di principi.
Fatto è che a Mantova nel 141 9 alcuni fiammin-
ghi lavorarono pei Gonzaga, che a Venezia nel 1421,
a Ferrara nel 1436, a Siena nel 1438, a Bologna
nel 1460, ^) e poco più tardi in Correggio e Urbino si
impiantarono manifatture d'ordito alto. A queste ul-
time città tenne dietro Roma, e notevole fii il suo
progresso intorno l'anno 1455 ^) sotto il pontificato
di papa Niccolò V; periodo di tempo in cui la Re-
1) E. BoTTRiGARi. Delle antiche tappezzerie che erano in Bo-
logna e di quelle che vi si trovano tuttavia. Atti e Memorie
della R. Deputaxione di Storia Patria per le Provincie di Romagna,
Terza Serie, voi. i. Luglio-agosto 1883.
2) EuGÈNE Muntz. La Tapisserie. Paris.
INTRODUZIONE
IX
pubblica fiorentina ebbe a servirsi di Livino de'Gi-
lii 1) e sulla fine di quel secolo lavorò in Firenze
per il duomo Giovanni di Giovanni arazziere fiam-
mingo.
Succeduto nel ducato di Firenze Cosimo I de' Me-
dici, rivolse le sue cure specialmente all'incoraggia-
mento delle arti e delle industrie, e suU' esempio degli
altri principi d'Italia, volle istituire un'arazzerla atta
non solo a gareggiare con quella di Ferrara, che
andava innanzi a tutte le manifatture italiane di quel
tempo, ma ad eseguire qualsiasi lavoro.
E con quale ardore Cosimo I si dedicasse a quella
impresa, perchè tale industria riuscisse degna della città
che la coltivava, ben si rileva dalla lettera che lo stesso
granduca scriveva nel 17 settembre 1545 a don Fran-
cesco di Toledo, notificandogli, come avesse condotto
(( molti maestri excellenti in tale arte con assai lavo-
«. ranti e con tutto l'ordine del lavorare le tappezzerie. »
E prosegue : « Et di già ho fatte rizzare di molte telala
(( per far dare principio a simili lavori, et spero che
(c in breve tempo, ci si abbi a lavorare di tale sorte,
(( che non sarà più necessario alli suddetti di questo
1) Conti. Ricerche Storiche sull'Arte degli Ara^:(i, pag. 4, Do-
cumento num. I.
X
INTRODUZIONE
« Stato et alli circunvicini ancora di venirsi a fornirsi
(( in Fiandra di Tappezzerie »
A fondatori di questa manifattura la storia non ri-
corda che Niccolò Karcher e Giovanni vander Roost
e ad essi si unirono dipoi i figli di questo, dei quali uno
portò il nome del padre, l'altro quello di Marco 3). Essi
erano divenuti celebri per le pregevolissime opere con-
dotte nell'arazzerla ferrarese sotto il duca Ercole II.
Perocché il Karcher si fosse fissato in Ferrara intorno,
l'anno 1534 insieme col fratello Giovanni; il quale vi
rimase anco dopo la partenza di Niccolò, mentre Roost
venne in Itaha condottovi nel 1536 dallo stesso Niccolò,
il quale ritornava a Ferrara da un viaggio fatto in
patria, insieme con otto garzoni
Secondo la lettera del granduca essi sarebbero
giunti in Firenze ai primi del 1545, nel quale anno
pare che incominciassero ad operare. Infatti sul finire
di quello era già ultimata la portiera eseguita su car-
tone del Bronzino che sembra dovesse servire di sag-
1) Archivio Centrale di Stato. Carteggio Mediceo, Filza 6
(Verde) Cart. 242.
2) A. Wauters. Les tapisseries Bruxelloises, pag. 168.
3) Vasari. Vite dei Pittori, Scultori ed Architetti. Edizione San-
soni, voi. VI, pag. 455.
^) Campori. UArai:(eria Estense, pag. 44.
INTRODUZIONE
XI
gio per regolare le condizioni del contratto, come
rilevasi da una lettera di Pier Francesco Riccio a Cri-
stiano Pagni in data del di 8 decembre 1545 i).
Fra gli importanti lavori che eseguirono dipoi, è
d'uopo ricordare i primi panni delle venti storie di
Giuseppe, nove delle quali tessute dal Roost e undici
dal Karcher, su cartoni del Bronzino, del Salviati
e del Pontormo per la sala del consiglio detta dei
Dugento in Palazzo Vecchio, ove di recente furono
una parte di esse nuovamente collocate, mentre le
altre si conservano nei magazzini della Amministra-
zione della R. Casa.
Si giunge cosi al 20 ottobre 1546, giorno nel
quale il notaro fiorentino Ser Giovanni Batista Gior-
dani stipulava due contratti il primo dei quali fra
il suddetto don Pier Francesco Riccio canonico
fiorentino e maggiordomo del duca Cosimo come
suo mandatario e Giovanni vander Roost, ed il se-
condo con Niccolò Karcher, ambidue di Bruxelles e
maestri in arazzerla. In virtù dei detti contratti il
duca metteva a loro disposizione convenienti locali
1) Archivio Centrale di Stato. Carteggio Mediceo, Filza 375,
Cart. 58.
2) Conti, Op. ciL — Documento 2.
XII
INTRODUZIONE
e si obbligava a sborsare non solo 600 scudi d'oro
per anno, permettendo loro di lavorare per privati,
ma di pagare a parte tutti i lavori che eseguissero
per conto della casa medicea; mentre Roost e Karcher
a loro volta promettevano non solo di assumere la
direzione della medesima, ma s' impegnavano a im-
piantare 24 telai, metà dei quali doveva esser sempre
in esercizio, ed a insegnar V arte loro a giovani fioren-
tini detti creati 1).
Questi furono i principali capitoli fissati per l'isti-
tuzione della manifattura, i quali per tre anni dove-
vano essere scrupolosamente osservati, salvo poi, allo
spirar di tal termine, nell' interesse reciproco delle
parti, e più ancora della nascente manifattura, di venir
prorogati con tutte quelle modificazioni ed aggiunte
che l'esperienza degh anni decorsi avesse suggerito.
1) Creato è parola spagnola che vuol dire allievo o discepolo,
ed erano così chiamati quei giovani che per imparar l'arte
stavano sotto la direzione dei maestri fiamminghi. E che que-
sti giovani dovessero essere in gran numero si rileva dalla let-
tera che Lelio Torelli nel 17 novembre 1550 scrive al gran-
duca: « Il Tappezziere Roost si raccomanda a V. E. e dice che
« la supplica a provvedere che e' possa sostentare il suo me-
<( stiere, che se non è soccorso li è forza a licenziare una xx di
« fanciulli che si trova fiorentini e del paese che imparano. »
— (Archivio Centrale di Stato. Carteggio Mediceo, Filza 400,
Cart. 3, 74).
INTRODUZIONE
XIII
Infatti un mese prima dello spirar di tal termine,
e precisamente nel 3 settembre 1549, il detto notaro
ser Giovan Battista Giordani addiveniva ad una nuova
convenzione fra il nominato maggiordomo come
rappresentante del duca e Giovanni Roost, colla
quale pur richiamando in vigore quella del 1546
s' introducevano modificazioni ed aggiunte impor-
tanti
Di tali innovazioni basterà accennare l'istituzione
della tintoria e l'obbligo nel Roost di insegnare a
tutti i giovani posti sotto la sua direzione il segreto
di tingere d'ogni colore. Istituzione importante e ne-
cessaria per ottenere maggiore stabilità nei colori della
lana e della seta che si doveva impiegare nella tessitura
di panni destinati a servire di decorazione e perciò
maggiormente esposti all'azione viva della luce.
È indubitato che richiamando in vigore la vecchia
convenzione, si ebbe in animo, colle modificazioni in-
trodottevi, non solo di dare impulso maggiore all'araz-
zerla mettendola in grado di concorrere con sicura
prevalenza coi prodotti di altri consimili stabilimenti,
ma di far fronte altresì allo sviluppo che in soli tre anni
di vita aveva raggiunto.
1) Vedi Documento num. i.
XIV
INTRODUZIONE
Stipulata cosi la nuova convenzione, il Riccio ne
rendeva tosto informato il duca con lettera del 6 set-
tembre successivo, facendogli conoscere come si fos-
sero saldati i conti e chiedendogli istruzioni per l'im-
pianto della tintoria e della guardaroba, e circa il
modo di contenersi con l'altro arazziere fiammingo
Niccolò Karcher. E il duca con due noticine in mar-
gine a quella lettera si riserbava di dare il suo aJssenso
per l'impianto della tintoria, mentre approvava 1^ sti-
pulazione del contratto, i)
Quanto al saldo finale del conto del Roost nulla
si è potuto rinvenire. Solo dagli Annali delV Ara^:(eri(^
che si conservano nella Guardaroba ai Pitti, fu rin-
tracciata la nota generale delle arazzerle fatte dal
Roost e dal Karcher, dal di che principiarono a lavo-
rare a tutto il 15 luglio di quell'anno; nella quale
sono chiaramente descritti tutti i pezzi d'arazzo che
furono esclusivamente tessuti di commissione del
principe 2).
Riguardo al Karcher il contratto non venne rin-
novato che molto tempo dopo la scadenza del primo,
1) Archivio di Stato. Carteggio Mediceo, Filza 394, Cart. 434.
2) Vedi Documenti num. 203.
INTRODUZIONE
XV
cioè nel 17 novembre del 1550 da avere effetto però
dal 21 ottobre 1549, in cui spirava la vecchia con-
venzione. I nuovi patti sono presso a poco quelli sti-
pulati col Roost, colla differenza che al Karcher venne
assegnato minor numero di telai che al Roost, non si
fece menzione dell'istituzione della tintoria e la prov-
visione gli fu ridotta a scudi 200 annui 1).
Dagli Annali dell' Araneria si deduce che essi
nel 1553 cessarono di operare come rilevasi da un
riassunto di tutti i lavori fino a quel giorno eseguiti
di commissione del Duca Nel 1560 il Roost
ridotto impotente al lavoro è costretto a reclamare
il sostentamento dal figlio suo Giovanni 3), e venuto
poi a morte nel 22 gennaio 1563 fu seppellito nella
chiesa di S. Lorenzo
I pittori che fin qui maggiormente si distinsero nel
fare i cartoni furono il Bronzino, il Salviati, Iacopo
da Pontormo e Francesco d'Ubertino Verdi detto il
1) Vedi Documento num. 4.
2) Vedi Documenti 5 e 6.
3) Conti, Op. cit., pag. 51.
*) (( Libro de' Morti dal 1 560 al 1 581. — 1563-64, 2, 22 Gen-
« naio, M.° Gio: Arosto fiammingo tappezziere del Duca ripo-
« sto in S. Lorenzo. » Tale notizia mi fu gentilmente comu-
nicata dal prof. Milanesi suddetto.
XVI
INTRODUZIONE
Bachiacca; i quali compendiano quel periodo lumi-
noso di grande ed intelligente produzione, che fu l'am-
mirazione dei contemporanei.
Ai due capi arazzieri fiamminghi succedevano nella
direzione della manifattura i fiorentini Benedetto di
Michele Squilli che diresse la bottega posta in Via
de' Servi, e Giovanni di Bastiano Sconditi che fu capo
dell'altra posta in Via del Cocomero. Alla loro morte
la direzione di queste botteghe si riunì nella persona
di Guasparri di Bartolommeo Papini. Lavorarono ai
cartoni in questo tempo i pittori Giovanni Della
Strada detto lo Stradano, Alessandro di Cristofano
Allori che ebbe per compagno ed aiuto il Butteri e
negli ultimi anni Bernardino Poccetti, ai quali tutti
devesi una quantità immensa di cartoni che servi-
rono ad importanti lavori.
Non cosi prospere e avventurose le sorti dell'araz-
zerla nel secolo XVII, nel quale tempo Ferdinando I
divise fra l'arte del mosaico in pietra dura e quella
degli arazzi i suoi favori. Troppo breve fu quindi
il regno del suo successore Cosimo II perchè questa
arte potesse sperare da lui quanto aveva perduto.
Ma salito al trono Ferdinando II, se non le restituì
il suo antico splendore seppe però rianimare la pro-
duzione con Pietro Pevere flitto venire a bella posta
INTRODUZIONE
XVII
da Parigi, al cui nome è legato il ricordo della mag-
gior floridezza dell'arazzerla fiorentina.
Al Fevère dobbiamo pure una quantità di tessuti
a imitazione della pittura a olio, bellissime riprodu-
zioni che ingannano l'occhio per la perfetta imita-
zione. Ma ciò tolse all'arte la originaria e propria
qualità decorativa facendola rivaleggiare colla pittura.
Venuto a morte il Fevère, il basso ordito prese
poco a poco nella fabbricazione il posto dell' or-
dito alto. Ad impedire che prevalesse il nuovo si-
stema non valse l'opera efficace di Giovan Battista
Termini, direttore dell' arazzerla, il quale per di-
fendere l'antico dette luogo a quelle gare e dispute
che occasionarono la sua fuga da Firenze, con danno
non lieve della manifattura.
Ritornato il Termini dopo qualche tempo alla di-
rezione dell' arazzerla, il sistema da lui propugnato
prevalse, e continuò anche col successore Antonio
Bronconi. — Sotto la nuova direzione figurano fra i
lavoranti Leonardo Bernini e Vittorio Demigott, che
divennero valentissimi maestri come lo dimostrano gli
arazzi da loro tessuti, rappresentanti Le quattro parti
del inondo i), i cartoni dei quali furono eseguiti da Gio-
1) Q.uesti Arazzi vedonsi esposti nel R. Museo Nazionale di
questa città.
2
XVIII
INTRODUZIONE
vanni Sagrestani peritissimo nell'arte decorativa. In
questo stesso tempo altri valenti pittori fiorentini la-
vorarono ai cartoni, e si distinsero il Costner per i bel-
lissimi paesi arricchiti di piccole figure dal Sagrestani;
Lorenzo del Moro per / quattro elementi da riprodursi
in altrettante portiere che compiere dovevano il para-
mento delle Quattro parti del mondo \ ed in ultimo i
pittori Vincenzo Meucci, collo stupendo cartone La
caduta di Fetonte, e Giuseppe Grifone o Grisone col
Ratto di Proserpinay dei quali due ultimi arazzi ognuno
costò al Bernini e suoi giovani due anni di assiduo
lavoro.
Cosi arriviamo all'anno 1737, nel quale per l'avve-
nuta morte di Gian Gastone de' Medici fii deliberato
dal ConsigUo di Reggenza, (che in nome di Fran-
cesco di Lorena aveva preso le redini del grandu-
cato di Toscana) la chiusura della manifattura. Fu in
generale male accolta tale deliberazione, sia perchè
privava Firenze di questa antica sua gloria, sia perchè
apportava un grave danno economico a quei poveri
arazzieri, parte dei quali passò nel 1740 ai servigi del
re di NapoU 1.)
1) Conti. Op. cil.
INTRODUZIONE
XIX
Così si spense la manifattura medicea. Impiantata e
protetta in Toscana dal Medici che primo ebbe titolo
di granduca, V arte degli arazzi si può dire sorgesse e
morisse col regno di quella illustre e munifica famiglia.
Accennato così alle principali vicende di questa
industria, converrà ora toccare brevemente del vario
uso che si fece in genere degli arazzi.
GU arazzi per la facilità con la quale si possono
trasportare da un luogo all'altro e sospendere alle
pareti con anelli a chiodi infissi in alto, senza disdire
a qualsivoglia ordine di architettura, furono sempre
ricercati, accrescendo essi lo splendore delle feste
sacre e profane.
I monarchi della terra ambirono di possederne,
e Roma stessa commetteva in Fiandra simili tessuti,
per decorare le strade ove doveva passar la pro-
cessione che inaugura il regno del nuovo papa.
D'onde si vede che non solo alla decorazione del-
l' interno dei palazzi, delle chiese e delle ville erano
destinati, ma pur anco a quella delle pubbHche vie
e nelle piazze trasformate per siffatta guisa in gallerie
o sale, durante la solennità di una festa religiosa o
civile; al che si prestavano a meravigUa.
E senza andare in cerca di notizie troppo remote,
chi non rammenta le antiche feste fiorentine di San
1. Ignoto arazziere fiorentino.
Portiera eseguita nel secolo XVII su cartone
d'ignoto pittore fiorentino.
A. m. 2,8 1. — L. m. 2,00.
Scudo a due stemmi. A sinistra l'arme di Fran-
cesco I de' Medici; a destra quella di Giovanna
d'Austria sua moglie, sormontata da corona
granducale e sorretta da due figure muliebri.
Fregio composto di formelle, cornucopie e
fiori.
Tessuto in oro, argento, seta e stame.
2. Van Asselt (Pietro) arazziere fiammingo.
Portiera eseguita nel secolo XVII su cartone
d'ignoto pittore.
A. m. 3,07. — L. m. 2,20.
2
CATALOGO
Scudo a due slemmL A sinistra Tarme di Fer-
dinando II de' Medici ; a destra quella di
Vittoria Della Rovere sua moglie, sormontata
da corona granducale e sorretta da due putti
alati; in basso una testa di leone, sopra fondo
di paese. Nella cimosa leggesi : PIE.^ VAN
ASSELT.
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
Negli Annali dell'arazzerla che si conservano nell'Archi-
vio della R. Guardaroba del Palazzo Pitti, non si trova
rammentato il nome di Pietro Vati Afselt, mentre molti
sono gli arazzi che portano in basso della cimosa il suo
nome. Oggi però da un documento veniamo a sapere che
tanto esso quanto Bernardino furono figli di Iacopo Ebert
d'Egidio Van Afselt che fu capo dell'arazzerla fiorentina dal
1621 al 21 novembre 1629 in cui morì e fu sepolto nella
Chiesa di S. Marco di questa città.
Pietro, per particolare distinzione, ottenne nel 1640 la cit-
tadinanza fiorentina, ma tanto egli quanto suo fratello
Bernardino furono probabilmente arazzieri indipendenti,
ed ecco perchè specialmente di Pietro non si fa parola
nei detti AnnaH.
Ecco il documento: « Lion d'oro a parte C. 08. Pietro di
« Iacopo d' Egidio Vanasselt, maestro di panni d'arazzo
(( — 1624. Fu messo a gravezza nella città di Firenze
« il 16 gennaio 1640 (1641) per grazia di S. A. » —
(Vedi Archivio della Decima S. Giovanni, Arroti del 1640
num. 243).
Entrambi questi fratelli furono sotterrati in S. Marco, Pie-
tro nel 1670 e Bernardino il marzo 1672.
DEGLI ARAZZI
3
3. Ignoto arazziere fiorentino.
Portiera eseraita nel secolo XVII su cartone
d'ignoto pittore fiorentino.
A. m. 2,78. — L. m. 2,00.
Scudo a due stemmi. A sinistra Tarme di Co-
simo II de' Medici; a destra quella di Mad-
dalena d' Austria sua moglie, sormontata da
corona granducale e sorretta da due figure mu-
liebri. Il fi-egio si compone di formelle, cor-
nucopie e fiori.
Tessuto in oro, argento, seta, e stame.
4- Idem.
Portiera ese2:uita nel secolo XVII su cartone
d'ignoto pittore.
A. m. 2,65. — L. m. 1,87.
Scudo con stemma mediceo, sormontato da co
rona granducale. In basso festone di frutta. Fre-
gio di formelle e festoni di fiori e frutta.
Tessuto in filaticcio e stame.
5. Idem.
Portiera eseguita nel secolo XVII su cartone
d'ignoto pittore.
A. m. 2,74. — L. m. 1,88.
4
CATALOGO
Scudo con stemma mediceo, sormontato da co-
rona granducale.
Tessuto in filaticcio e stame.
6- Ignoto arazziere fiorentino.
Portiera eseguita nel secolo XVIII su cartone
d'ignoto pittore.
A. m. 3,00. — L. m. 2,00.
Scudo a due stemmi. A destra l'arme di Cosi-
mo III de' Medici; a sinistra quella di Marghe-
rita Luisa d' Orléans sua moglie, sormontata
da corona regale e da due putti alati. Fregio a
formelle e festoni di fiori.
Tessuto in filaticcio e stame.
7. Termini Gio. Battista, capo dell' araz-
zerla medicea.
Portiera eseguita nel 17 10 su cartone d'ignoto
pittore fiorentino.
A. m. 3,28. — L. m. 2,34.
Scudo con stemma di Gian Gastone deO\€edìci,
sormontato da corona regale e sorretto da
due genii; in basso la personificazione del
fiume Arno con leone e paese in lontananza.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
Varie volte fii ripetuto in arazzo il soggetto di questa por-
tiera, e probabilmente una di queste ripetizioni portando
DEGLI ARAZZI
5
nella cimosa le iniziali L. B., come Io ricorda un antico
inventario, fu tessuta da Leonardo Bernini, che appunto
in quel tempo era semplice arazziere sotto la direzione
del Termini.
8. Ignoto arazziere fiorentino.
Portiera eses^uita nel secolo XVIII su cartone
d'ignoto pittore.
A. m. 3,04. — L. m. 2,00.
Scudo con stemma mediceo, sormontato da co-
rona regale e sorretto da due putti alati. Fre-
gio di formelle e festoni.
Tessuto in filaticcio e stame.
9. Bronconi Antonio, capo dell' arazzerla
medicea.
Portiera eseguita nel 1728 su cartone di Loren:(o
del Moro pittore fiorentino.
A. m. 3,22. — L. m. 2,26.
La Terra rappresentata da figura muliebre, coro-
nata e scettrata; ai piedi un leone ed una leo-
nessa. Fregio di satiri, maschere e festoni di fiori.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
1725 I'' giugno — « Lorenzo del Moro dipinge l'ornato
« attorno ad un quadro che rappresenta la Terra ed è
« composto d'architettura, satiri, maschere, fiori e fi-ut ta
« allusive alla medesima. »
6
CATALOGO
La figura del centro probabilmente fu dipinta dal Sagre-
stani come fece per la portiera rappresentante l'Aria
sotto il num. ii. — (Conti, Op. cit).
Le altre due Portiere, rappresentanti gli Elementi dell'Acqua
e del Fuoco, si conservano nella Guardaroba della R. Casa
in Firenze.
10, Ignoto arazziere fiorentino.
Portiera eseguita nel secolo XVIII su cartone
d'ignoto pittore.
A. m. 2,98. — L. m. 2,12.
Scudo a due stemmi. A sinistra l'arme di Co-
simo III de' Medici; a destra quella di Marghe-
rita Luisa d'Orléans sua moglie, sormontata
da corona regale. In alto due putti che suo-
nano la tromba, e in basso alcuni delfini.
Tessuto in filaticcio e stame.
11. Bronconi Antonio, suddetto.
Portiera eseguita nel 1730 su cartone di Loren:^o
Del Moro e G. Sagrestani pittori fiorentini.
A. m. 3,38. — L. m. 2,31.
L! Andy rappresentata da figura muliebre sopra nu-
vole, coronata e scettrata, spinta da' venti.
A' suoi piedi due pavoni. Fregio di figure, fiori,
maschere e strumenti musicali.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
DEGLI ARAZZI
7
1730. — « Il Del Moro dipinge il quadro da servire per
(( modello alla portiera rappresentante l'Aria. »
— . — (( Il Sagrestani dipinge una figura di Giunone per
« andare nella stessa portiera » — (Conti, Op. cit.).
Vedi num. 9.
12. Ignoto arazziere fiorentino.
Portiera eseguita nel secolo XVIII su cartone
d'ignoto pittore.
A. m. 2,71. — L. m. 1,77.
Scudo con stemma mediceo^ sormontato da co-
rona regale.
Tessuto in filaticcio e stame.
13. Roost Giovanni, fiammingo, arazziere
mediceo.
Arazzo eseguito fra il 1549 e il 1553 su cartone
di Francesco d' Ubertino Verdi, detto il Ba-
CHIACCA5 pittore fiorentino.
e dalla parte opposta il giglio coronato fra
A. m. 2,20. — L. m. 2,78.
Spaìlierci con grottesche di animali, figure e festoni
di frutti e fiori. In basso a de- p
stra la marca dell'arazziere : ^A\^^tsJL
due che si-
gnificano : Fa-
ànm Florentiae.
Tessuto in oro, argento, seta e stame.
8
CATALOGO
Nei Documenti 2, 3, 5 e 6 trovansi descritte e con le ioro
misure, le spalliere a grottesche tessute dal Rooft e dal
Karcher sui disegni del Bachiacca.
Il proprio cognome, italianizzato in Rosto o Arrosto, come
spesso trovasi scritto nei documenti del tempo, suggerì
al Roost l'idea di contrassegnare i suoi panni con un
pezzo di carne infilzata in uno spiede. — (Conti, Op. cif.),
14. Karcher Niccolò, fiammingo, arazziere
mediceo.
Arazzo eseguito fra il 1549 e il 1553 su cartone
del Bachiacca suddetto.
A. m. 2,32. — L. m. 1,45.
Spctllierci con grottesche di animali, figure e festoni
di frutti e fiori; a destra un putto seduto sotto
padiglione in atto di fare bolle di
sapone. Nella cimosa in basso leggesi:
F.FLO.5 e la marca dell'arazziere:
Tessuto in oro, seta e stame.
15. Roost Giovanni, suddetto.
Arazzo eseguito fra il 1549 e il 1553 su cartone
del Bachiacca suddetto.
A. m. 2,27. — L. m. 7,55.
Spallierd a grottesche di animali, figure e festoni
di frutti e fiori. Nel centro medaglione colla
figura della Carità^ ornato in alto di due caria-
tidi virili e dello stemma mediceo inquartato
DEGLI ARAZZI
9
con quello di Toledo; in basso, due teste di
cane. All'estremità dell'arazzo, due putti sotto
padiglione.
Tessuto in oro, seta e stame.
16. Roost Giovanni, suddetto.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 2,1). — L. 4,00.
Spalliera a grottesche di animali, figure e festoni
di frutta e fiori. Nel centro medaglione con
battitori di grano; ai lati due putti sotto pa-
diglione. In basso il giglio coronato in mezzo
a due F e la marca, in tutto simile al num. 13.
Tessuto in oro, seta e stame.
17. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 2,31. — L. m. 5,44.
Spalliera a grottesche di animah, figure e festoni
di frutta e fiori. Nel centro medaghone con
figura allegorica, ornato in alto di due cariatidi
muhebri e dello stemma mediceo inquartato
con quello di Toledo; in basso, due teste d'a-
riete. Ai lati due putti sotto un padighone. In
basso leggesi: FATTO A FIRENZE, e dalla
parte opposta la marca dell'arazziere simile
al num. 13.
Tessuto in oro, seta e stame
IO
CATALOGO
18. Roost Giovanni, suddetto.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 2,19. — L. m. 2,60.
Spalliera a grottesche. Nel mezzo due putti se-
duti sotto un padiglione. In basso la marca
dell'arazziere, simile al num. 13.
Tessuto in oro, seta e stame.
19. Karcher Niccolò, suddetto.
Arazzo eseguito fra il 1549 e il 1553 su cartone
del Bach iacea suddetto.
A. m. 2,29. — L. m. 3,48.
Spalliera a grottesche di animali, figure e festoni
di frutta e fiori, con medaglione in mezzo rap-
presentante un busto muUebre. Ai lati due
putti sotto padiglione. In basso nella cimosa
leggesi: F.FLO., con la marca dell'arazziere
simile al num. 14.
Tessuto in oro, seta e stame.
20. Roost Giovanni, suddetto.
Arazzo finito il 27 settembre 1553 su cartone
del Bachiacca suddetto.
A. m. 2,70. — L. 4,25.
/ mesi dell'anno: dicembre^ gennaio e febbraio.
Spalliera divisa in tre scompartimenti con
figure intente ai lavori rurali della stagione.
DEGLI ARAZZI
Nel fregio figure, ammali, fi'utti, ec; sopra
ciascun scompartimento vedesi il segno dello
zodiaco ed in basso una balza a pendoncino
con maschere. Nella cimosa il gisflio di Firenze
coronato fira due e la marca dell' arazziere :
simile in tutto al num. 15.
Panno finissimo, tessuto in oro, argento e seta.
Il Vasari afferma che questi arazzi furono tessuti da Marco
figlio di Giovanni Roost o Roster. Per quante ricerche siensi
fatte negli Annali dell' Ara^x.^r in, il nome di Marco non
comparisce mai ; anzi negP inventarii di quel tempo
questi arazzi sono detti di maestro Ianni Rosto, ed uno
del suo collega Karcher. Ecco ora che cosa dice il Vasari
dei lavori eseguiti dal Bachiacca per commissione del
duca Cosimo, e riprodotti in arazzo: « Fece poi di
(( figure piccole che furono infinite i cartoni di tutti
« i mesi dell'anno, messe in opera di bellissimi panni
« d' arazzo di seta e d'oro, con tanta industria e diligenza
(( che in quel genere non si può vedere meglio, da Marco
« di Maestro Giovanni Rosto fiammingo. » — (Vasari,.
Edi:(ione Sansoni, voi. vi, pag. 455).
21. Karcher Niccolò, suddetto.
Arazzo finito il 7 settembre 1552 su cartone del
Bachiacca suddetto.
A. m. 2,69. — L. m. 4,39.
/ mesi dell' anno : mar^o, aprile, e maggio.
Spalliera divisa in tre scompartimenti, con
figure intente ai lavori rurali della stagione.
Fregio e balza sono simili al precedente. Nella
3
12
CATALOGO
cimosa vedonsi le due lettere T. F, , iniziali
del nome dell' arazziere Pietro Fevére, francese,
il quale restaurava quest'arazzo rifacendo la
balza a pendoncino, distrutta in un incendio
avvenuto a' Pitti.
Panno finissimo, tessuto come il precedente.
22. Roost Giovanni, suddetto.
Arazzo finito il 27 settembre 1553 su cartone
del Bachiacca, suddetto.
A. m. 2,69. — L. m. 3,18.
/ mesi delF anno : giugno e luglio. Spalliera
simile in tutto alle precedenti.
Panno finissimo, tessuto come sopra.
23. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 2,70. — L. m. 5,34.
/ mesi dell' anno : agosto, settembre, ottobre,
e novembre. Spalliera simile alle precedenti.
Panno finissimo, tessuto come sopra.
24. Fevère Pietro, francese, arazziere me-
diceo.
Arazzo eseguito fra il 1633 e il 1669 su car
tone d'ignoto pittore.
A. m. 3,65. — L. m. 2,08.
DEGLI ARAZZI
13
Sansone e Dalila. Dalila, seduta accanto a San-
sone, cerca con le sue carezze di strappargli
il segreto della sua forza. Fregio ornato in
alto di un vaso di fiori, fi'utta, ec. Nella cimosa
le iniziali dell'arazziere: P. F.
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
Nella Galleria Corsini di Firenze vedesi il ritratto a olio
che il Suhstermans fece al Pevere, per mostrare al gran-
duca Ferdinando II la sua abilità nella pittura, quando
per la prima volta venne a Firenze cogli arazzieri fran-
cesi, chiamati a dare maggiore impulso alla nostra ma-
nifattura. — (Baldinucci, Op, di., voi. xv, pag. 18).
In questo tempo lavorarono per Farazzeria medicea i pittori:
CinganelU Michelangelo, Coccapani Gismondo, Tarchiani
Filippo, Vignali Iacopo e Lippi Loren:(o. — (Conti, Op. cit).
25. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,65. — L. m. 1,85.
L Abbondanza. Fregio di putti con festoni di fi-utti.
Nella cimosa la palla rossa e le iniziali del
nome dell'arazziere: P. F.
(Chiaroscuro).
Tessuto in oro, argento, seta e stame.
26. Guasparri di Bartolommeo Papini,
capo arazziere raediceo.
Arazzo eseguito fra il 159 1 e il 1609 su car-
14
CATALOGO
tone di Alefsandro di Cristofano Allori^ pittore
fiorentino.
A. m. 3,67. — L. m. 3,63.
L'ultima cena. Gesù seduto a mensa che distribui-
sce agii Apostoli il pane e il vino. Sul davanti
è Giuda che porge da mangiare ad un gatto.
Fregio di figure, putti, festoni di fi-utti, for-
melle con simboli della Passione, e due cartelle
con la seguente iscrizione: QUI INTINGIT
MECUM MANUM IN PAROPSIDE HIC
ME TRADET.
Tessuto in oro, seta, filaticcio e stame.
Fino dal 1591 Alefsandro Allori aveva eseguito alcuni car
toni della Passione: L'Orazione nell'Orto — La Cena —
Cristo che porta la Croce, che furono dipoi tessuti in oro
e seta da Guasparri Papini, ciascuno dei quali, non com-
presa la spesa del cartone, costò circa scudi 700, come
rilevasi dalla Filza di Num. 116, pag. 30, 35, 51, 52, del-
l'Archivio della R. Guardaroba ai Pitti.
Da un Ricordo del 1600 che trovasi nella Filza 212, carte 24,
si viene a sapere che Lodovico Cardi detto il Cigoli, fece
un cartone alto braccia 5 f e largo braccia 5 f , rappre-
sentante Cristo condotto da Erode a Pilato, e gli fu pagato
scudi 25. Finalmente nell'Inventario del 1609, Num. 289
cart. 54, si legge: « Num. 5 pezzi di panno di arazzo d'oro
« e seta, storiati, che in uno la Cena del N. S., l'ado-
(( ragione neir orto, e quando lava i piedi ai discepoli, e
(( quando è introdotto da Erode a Pilato, e quando porta la
« Croce, alti braccia sei e lunghi braccia il medesimo. »
Detto Inventario rimonta al tempo dell'amministrazione
del Guardaroba Giugni, e quando era capo dell' araz-
, zeria Guasparri di Barlolonnneo Papini. La misura di sei
DEGLI ARAZZI
braccia combina con cinque degli arazzi esposti, e precisa-
mente con quelli, i cui soggetti vengono ricordati nei
documenti sopra citati. Gli stessi soggetti furono altre
volte ripetuti a solo stame per commissione di privati,
come rilevasi dai documenti del tempo.
Mancano notizie circa Fautore dei cartoni: // Bacio di
Giuda e Cristo esposto al popolo.
27. Guasparri di Bartolommeo Papini,
suddetto.
Arazzo eseguito nel 1600 su cartone d'ignoto
pittore fiorentino.
Il tradimento di Giuda. Nel centro vedesi Gesù
Cristo che riceve il bacio da Giuda; a destra i
discepoli; ed a sinistra i soldati che si accin-
gono a catturare il Divino Maestro. Fregio
simile al precedente, e nelle due cartelle del
mezzo leggesi: AVE RABBI ET OSCULO
FILIUS HOMINIS TRADIS. Nella cimosa
sono le iniziah, lo scudo e la data seguente :
Tessuto in oro, seta e filaticcio.
128. Idem.
Arazzo eseguito fi'a il 1591 e il 1609 su car-
tone di Alessandro Allori, suddetto.
A. m. 3,68. — L. m. 3.68.
A. m. 3,65. — L. m. 4,86.
i6
CATALOGO
Cristo che lava i piedi agli apostoli. Il Re-
dentore con un ginocchio a terra lava i piedi
all'apostolo S. Pietro. Fregio simile al pre-
cedente, e nelle due cartelle del mezzo leggesi :
DOMINE NON TANTUM PEDES MEOS
SED MANUS ET CAPUT.
Tessuto in oro, seta e filaticcio.
29. Guasparri di Bartolommeo Papini^
suddetto.
Sopr apporta eseguita intorno ai primi del se--
colo XVII su cartone d'ignoto pittore.
A. m. 1,55. — L. m. 2,03.
Alcuni emblemi della Passione. Fregio simile al
precedente.
Tessuto in oro, seta e stame.
30. Idem.
Soprapporta come sopra.
A. m. 1,55. — L. m. 2,02".
// sepolcro di Nostro Signore, con due angioli
a guardia. Fregio da tre lati composto di putti^
festoni di fiori e medaglioni, con emblemi
della Passione.
Tessuto in oro, seta e stame.
DEGLI ARAZZI
17
31. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito nel secolo XVII su cartone di
ignoto pittore fiorentino.
A. m. 3,76. — L. m. 2,09.
La Prudenza, Fregio di putti e festoni di fi-utti.
Nella cimosa, le iniziali dell'arazziere:
Tessuto in oro, argento, seta e stame.
32. Guasparri di Bartolommeo Papini,
suddetto.
Arazzo eseguito fi'a il 1600 e il 1609 su car-
tone di Lodovico Cardi detto il Cigoli, pit-
tore fiorentino.
A. m. 3,65. — L. m. 3,76.
Cristo davanti ad Erode. Il Salvatore, con le
mani legate al dorso, è condotto dai soldati,
per ordine di Pilato, alla presenza del re Erode,
il quale vedesi a destra seduto in trono. Fregio
di figure, putti, festoni di frutti, formelle con
emblemi della Passione, e due cartelle con la
seguente iscrizione : PILATUS MISIT BUM
AD HERODEM. — HERODES REMISIT
AD PILATUM.
Tessuto in oro, seta e filaticcio.
i8
CATALOGO
33. Guasparri di Bartolommeo Papini,
suddetto.
Arazzo eseguito fra il 159 1 e il 1609 su car-
tone di Alefsandro Allori, suddetto.
A. m. 3,67. — L. m. 3,58.
L' Orazione nelY Orto. Sul davanti gli Apostoli San
Pietro, San Giacomo e San Giovanni, addor-
mentati; indietro in alto Gesù genuflesso cir-
condato di splendore, ed un angelo che gli pre-
senta il calice. In lontananza soldati condotti
da Giuda, e nel fondo un paese. Fregio simile
al precedente, e nelle due cartelle leggesi:
TRANSEAT A ME CALIX ISTE — FIAT
VOLUNTAS TUA.
Tessuto in oro, seta e filaticcio.
34. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m 3,65. — L. m. 3,53.
Gesù condotto al Calvario, con il Cireneo che
lo aiuta a portare la Croce: seguono il Re-
dentore, le pie donne, e soldati a piedi e a ca-
vallo. Fregio simile al precedente, e nelle due
cartelle del mezzo l'iscrizione: UT CRUCI-
FIGERENT EUM MILITES DUXERUNT
EUM.
Tessuto in oro, seta e filaticcio.
DEGLI ARAZZI
19
35. Guasparri di Bartolommeo Papini,
suddetto.
Arazzo eseguito circa il 1600 su cartone di
ignoto pittore fiorentino.
A. m. 3,66. — L. m. 4,90.
Cristo mostrato al popolo. Sopra una terrazza il
Salvatore circondato da guardie e mostrato da
Pilato al popolo. Fregio simile ai precedenti,
e nei due cartelli del mezzo l'iscrizione se-
guente: ECCE HOMO CRUCIFIGE EUM.
Tessuto in oro, seta e filaticcio.
36- Idem.
Soprapporta eseguita intorno ai primi del se-
colo XVII su cartone d'ignoto pittore.
A. m. 1,58. — L. m. 1,95.
Le Marie a' piò della Croce. Fregio di putti, fe-
stoni di fi'utta e varii emblemi della Passione.
Tessuto in oro, seta e stame.
37. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito ai primi del Secolo XVII su
cartone d'ignoto pittore fiorentino.
A. m. 3,62. — L. m. 2,00.
Sansone legato e condotto prigione. Fregio or-
20
CATALOGO
nato superiormente da un vaso di fiori fra putti
e festoni di frutti. Nella cimosa la palla rossa
e il nome dell'arazziere: P. FEVÈRE . F.
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
38- Ignoto arazziere fiorentino.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 1,58. — L. m. 2,03.
Soprapporta a festoni di frutta, maschere e vo-
latile.
Tessuto in filaticcio e stame.
39. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1639 su cartone d'ignoto
pittore fiorentino.
A. m. 3,87. — L. m. 5,18.
La Notte, rappresentata da Diana seduta su di
un carro, con la luna sul capo, contornata
da Ninfe. Fregio di medaglioni, animali e
festoni di frutti e fiori. Nella cimosa leggesi:
P. FEVÈRE . PARISIIS . F . FLOR .1639.
Tessuto in oro, argento e stame.
40, Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,89. — L. m. 4,60.
DEGLI ARAZZI
21
Festa campestre. Nel centro figure danzanti; a de-
stra suonatori, e. dalla parte opposta molte
figure in vario atteggiamento; a sinistra, sopra
la gradinata di un palazzo, un gentiluomo,
al quale alcune donzelle offrono doni. Fregio
di medaglioni, animali e festoni di fiori e
fi-utti. Nella cimosa, una palla rossa e il nome :
P. PEVERE. F.
Tessuto in oro, argento, seta e stame.
41. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,94. — L. ni. 3,11.
U Inverno, Donna seduta in atto di ricamare. Die-
tro a destra, due altre in piedi, una delle quali
si scalda, l'altra dipana; a sinistra vecchio se-
duto davanti un braciere, mentre un fanciullo
ravviva il fiaoco. Il fondo rappresenta l'interno
di una camera da letto. Fregio simile al pre-
cedente, ed in alto tre cartelle con i segni
dello Zodiaco. Nella cimosa una palla rossa e il
nome: P. FEVÈRE . F.
Tessuto in oro, argento, seta e stame.
42. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,92. — L. m. 3,56.
22
CATALOGO
L'Estate^ rappresentata da varie figure, intente a
mietere o a pescare. Nel fondo campagna at-
traversata da un fiume. Fregio simile al pre-
cedente. Nella cimosa una palla rossa e il nome
P. FEVÈRE . F.
Tessuto come il precedente.
43. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,92. — L. m. 3,00.
// giorno. Febo che guida il carro del sole. In
basso quattro figure sedute, rappresentanti : la
primavera, l'estate l'autunno e l'inverno. Fre-
gio simile ai precedenti. Nella cimosa, una palla
rossa e il nome: P. FEVÈRE . F.
Tessuto come il precedente.
44-45. Ignoto arazziere fiorentino.
Arazzi eseguiti come il precedente.
A. m. 1,61. — L. in. 2,02.
A. m. 1,60. — L. m. 2,05.
Soprapporte a festoni di fi-utta, maschere e vo-
latili.
Tessuti in filaticcio e stame.
DEGLI ARAZZI
25
46. Termini Gio. Battista, capo arazziere
mediceo.
Arazzo eseguito nel 1705 su cartone d'ignoto
pittore fiorentino.
A. m. 4,90. — L. m. 3,28.
Lei Purità. Raffigurata in giovane donna poggiante
sopra piedistallo dentro nicchia ornata di caria-
tidi e festoni.
Tessuto in filaticcio e stame.
Sono di questo tempo gli arazzi con architettura e una
nicchia in mezzo, dentro la quale è una figura colorita.
— (Annali dell' Ara^^eria, citati).
47. Ignoto arazziere fiorentino.
Arazzo esesjuito nel secolo XVIII su cartone
d'ignoto pittore fiorentino.
A. m. 2,65. — L. m. 1,93.
Me^^a figura allegorica muliebre in medaglione.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
48. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 2,80. — L. m. 1,90.
San GiO, Battista, Busto in medaglione, e l'iscri-
zione: ECCE . AGNUS . DEL
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
24
CATALOGO
49. Guasparri di Bartolommeo Papini,
suddetto.
Arazzo eseguito dal 1587 al 1621 su cartone di
Alessandro Allori^ suddetto.
A. m. 4,54. — L. m. 4,82.
La Favola di Fetonte. Fetonte chiedente a Febo
di guidare il carro del sole. Fregio di putti, fe-
stoni di frutti e maschere. Nella cimosa, fra
due Fy il giglio, e di seguito le iniziali
La Favola di Fetonte. Febo mostra il carro a Fe-
tonte. Fregio uguale al precedente. Nella ci-
mosa, marca simile al precedente.
Tessuto in oro, argento, seta e stame.
Gli arazzi della Storia di Fetonte sono sei. Rimangono in ma-
gazzino i seguenti : Feho che consegna il suo carro a Fetonte
— Giove che fulmina Fetonte — Le sorelle di Fetonte che
piangono e si trasformano — Le sorelle che seppelliscono
Tessuto in oro, argento, seta e stame.
50. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,72. — L. m. 4,87.
Fetonte.
DEGLI ARAZZI 2)
51. I. Sovet, arazziere dei Gobelins.
Arazzo eseguito nel secolo XVIII su cartone di
Noel Coypely pittore francese.
A. m. 5,02. — L. m. 6,88.
Trionfo di una dea. Due putti alati presentano
alla dea due uccelli di paradiso; in basso Net-
tuno sopra una nicchia in forma di cocchio,
ed ai lati tritoni e ninfe. Fregio in foggia di
cornice a fogliami, che ha nella parte supe-
riore lo stemma di Francia, e sotto, dentro uno
scudo coronato, due L incrociati.
Tessuto in oro, seta e stame.
(V. Catalogo delF Esposizione d'Arte antica in Firenze, 1880.)
Dello stesso arazziere si conservano altri sei arazzi rap-
presentanti Trionfi di deità mitologiche.
52. Jans (pére), capo arazziere dei Gobelins.
Arazzo eseguito nel 1660 su cartone del Le Bruti,
primo pittore di Luigi XIV, colorito da Bau-
douin Yvart, pittore addetto alla sopraccitata
manifattura.
A. m. 4,86. — L. m. 6,86.
L'Acqua. Nettuno sopra cocchio marino, e ge-
nio sorreggente uno scudo; in basso, tritoni,
pesci e mostri marini. Fregio di festoni, di
nicchie, medaghoni e trofei marinareschi, in
alto Stemma di Francia e sotto un car-
tello con la seguente iscrizione: LUDO-
26
CATALOGO
VICUS XIV HUMANA VINCULUM
SOCIETATIS ET GALLICI NOMINIS
PROPAGATOR PR^EDONIBUS PER
MARIA OMNIA FUGATIS INTERCLU-
SOS NAVIGATIONIS ADITUS UNDIQUE
PATEFECIT ET FREQUENTES ALTE-
RUM IN ORBEM COLONIAS MISIT.
Nella cimosa leggesi: JANS . 1666.
Tessuto in oro, seta, filaticcio e stame.
(V. A. L. Lacordaire, Notice Historique sur les Maniifadures
inipériales des Tapifseries des Gohelins et de la Savonnerie),
Nel magazzino conservansi gli altri arazzi rappresentanti
VAria, la Terra e il Fuoco. I quattro arazzi furono incisi
da Sehajliano Le Clerc.
53. Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito nei primi del secolo XVI su
cartone d'ignoto pittore.
A. m. 4,72. — L. m. 6,31.
Creazione della donna. Il Padre Eterno, dopo
avere creato Eva, tocca Adamo per risvegliarlo
e mostrargli la sua compagna. Fregio a grotte-
sche; superiormente un cartello, ove leggesi:
E SOPITI ADAMI COSTA DEUS FORMA-
TAM MULIEREM EVA ILEI ADDUCIT
CONIUGEM.
Nella cimosa
la marca :
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
DEGLI ARAZZI
27
La serie intera si compone di sette arazzi, due dei quali,
si conservano in magazzino, ed un terzo è esposto nella
Cappella Medicea in San Lorenzo. Sono tutti usciti dalla
manifattura di Bruxelles, ma è ignoto l' autore dei cartoni.
La bellezza delle composizioni e la purezza del disegna
li fanno credere a molti opera di Raffaello da Urtino. Altri
invece, per certe caratteristiche proprie della maniera fiam.-
minga, gli stimano di Bernardo Fan Orley, pittore fiam-
mingo, allievo e seguace di Raffaello, al quale, ritornata
in patria, fu data la cura non solo di far condurre tutte
le Tappezzerie da tessere sopra cartoni italiani, ma ancora
ebbe commissione di moltissimi cartoni da principi esteri.
Furono acquistati dal duca Cosimo I nel 1553 da un certo-
Giovanni di Vanderwelt, italianizzato in Vandovaldo così
nel Gaye. — (Archivio della R. Guardaroba ai Pitti^.
Filza 28 e 34).
Questi Arazzi furono restaurati nel 1591 a cura di Gua-
sparri di Bartolommeo Papini, sopramentovato. — (Conti,.
Annali deirAra:(^eria).
54. Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,65. — L. m. 6,40.
Adamo ed Eva cacciati dal paradiso terrestre.
Il Padre Eterno fra le nubi, avvolto in un
manto rosso tutto rabescato d' oro, scaccia
Adamo ed Eva dal paradiso terrestre, ove
resta a guardia V angelo armato di spada. Fre-
gio simile al precedente; nel cartello superiore
leggesi: ADAMUS CUM EVA EMITTUN-
TUR PARADISO ANGELUS FLAMMEO
4
28
CATALOGO
GLADIO ACCESSUM PROHIBET. Nella ci-
mosa vedesi segnata la marca come sopra.
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
Gli arazzieri fiamminghi usarono per moltissimo tempo di
certa libertà nelP applicare l'oro sulle tappezzerie, come
vediamo nel manto del Dio Padre, tutto tempestato di
stelle d'oro, e negli arazzi delle Feste di Enrico II e di
Caterina de' Medici esposti in questa galleria. — (Muntz,
Op, cit.).
55. Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,60. — L. m. 6,96.
Adamo condotto nel paradiso terrestre. A si-
nistra, in piccole figure, il Padre Eterno che
addita ad Adamo l'albero del bene e del male,
proibendogli di toccarne i firutti. Fregio come
il precedente, e nel cartello in alto leggesi :
SUBATO DEUS ADAMUS IN PARADISO
VELAT EDERE EX UGNO SCIENTIA
BENE ET MALE (sic). Nella cimosa, oltre la
solita marca dell'arazziere come nei precedenti,
è quella della mani-
fattura di Bruxelles :
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
Solo nel 1528 la manifattura di Bruxelles cominciò ad
usare, ne' suoi tessuti, la marca dell' arazziere e quella
dell' arazzerla, consistente in uno scudo rosso fra due B
DEGLI ARAZZI
29
56. Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,68. — ^ L. m. 6,96.
// peccato originale. Adamo ed Eva rimproverati
da Dio: dietro, i medesimi, in piccole figure,
accompagnati dall'Eterno Padre che assegna
loro la pena. Fregio simile al precedente, in
alto un cartello ove leggesi : ADAMUS ET
EVA DEI VOCE TRANSGRESSIONIS IN-
CREPATI INDUUNTUR AMICTU PEL-
LICEO. Nella cimosa la stessa marca del pre-
cedente.
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
57. Bernini Leonardo, arazziere fioren-
tino.
Arazzo eseguito nel 1733 su cartone di Giu-
seppe Grisoni, pittore fiorentino.
A. m. 5,70. — L. m. 5,92.
// ratto di Proserpina. Plutone, rapita Proserpina,
la porta seco nell'inferno; vicino a Siracusa,
è trattenuto dalla ninfa Ciane: ma Plutone
con un colpo dello scettro si apre la via. In
basso è scritto: LEON.^o bER.^i 1733. At-
torno bellissimo fregio di fiori, trofei d'armi
30
CATALOGO
e animali ; sotto un cartello, ove leggesi :
QUANTA IGNIS VIRTUS FLAMMAS
VOMIT AETNA PUELLAM . DIS RAPIT
IMMENSO TARTARUS IGNE MICAT.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
1732. 18 agosto. — Giuseppe Grifone (p Grisone) pittore
deve avere scudi 386 per avere dipinto a olio un qua-
dro rappresentante il Ratto di Proserpina ossia Felemento
del fuoco con varie figure allusive.
1734. 2 ottobre. — A spese diverse scudi 42. C. — . —
A Leonardo Bernini et altri lavoranti dell' arazzerla per
recognizione delle fatiche straordinarie fatte dai medesimi
nel tessere il panno grande del Ratio di Proserpina. —
(Conti, Op. cit.).
Ai lati due arazzi "a colonna composti di medaglioni, putti
e festoni di fiori e frutta, portanti in alto uno stemma
mediceo per ciascuno.
58. Bernini Leonardo, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1737 su cartone di Vin-
cenzo Meticci, pittore fiorentino.
A. m. 5,88. — L. m. 4,85.
La caduta di Fetonte. Fetonte ottenuto di con-
durre il carro del sole; e non sapendo guidarne
i cavalli, fulminato da Giove precipita nell' Eri-
dano. In basso leggesi: LEONA^^^ BERNINI
e sua giovani i7}7> Fregio di animali e fiori,
nella parte inferiore un cartello ove si legge :
OMNE AER PENETRAT.NON OMNE
DEGLI ARAZZI
31
PER AETHERAVADIT UNDE ICTUS
PHAETON . PONDERE PRìECIPITAT.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
1735. 27 agosto. — Vincenxp Meticci dipinge un quadro
grande per modello da eseguirsi in arazzo che rappre-
senta la Caduta di Fetonte.
ij}6. — È in esecuzione il panno suddetto.
1737. — Si consegna alla guardaroba l'arazzo sopra citato,
lavorato a giornata da diversi lavoranti. — (Conti, Op. cit.).
Ai lati due arazzi a colonna: uno con tronco d'ulivo e
stemma mediceo coronato; l'altro a formelle e festoni.
La caduta di Fetonte segnò quella della dinastia medicea
e della fabbrica degli arazzi; avvegnaché nel dì 9 lu-
glio di quello stesso anno morì Gian Gastone dei Medici
ultimo granduca di quella famiglia, e quindi si formò una
reggenza in nome di Francesco di Lorena, la quale nel
dì 5 ottobre deliberava la chiusura della detta fabbrica.
— (Conti, Op. cit.).
59. Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito nella prima metà del secolo XVII
su cartone d'ignoto pittore francese.
A. m. 4,08. — L. m. 4,02.
Cleopatra e Antonio assisi a mensa sotto padi-
glione e serviti da alcune donzelle. Cleopatra
per vincere Antonio in splendidezza, staccasi
dalle orecchie una perla d'inestimabile valore,
che fa sciogliere nell'aceto per trangugiarla.
Fregio di putti, fiori e festoni di frutta, in alto
un cartello, ove leggesi: CLEOPATRA GEM-
32
CATALOGO
MAMME INEFFABILIS VALORIS ANTO-
NIOIN POTUM FUNDIT. Nel-
la cimosa la marca di Bruxelles
e le iniziali / . V , L . (Jean Van Leefdal?),
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
60-61. Ignoto arazziere tedesco.
Arazzo eseguito nel Secolo XV su cartone di
ignoto pittore tedesco.
A. m. 0,64. — L. m. 3,50.
A. m. 0,64. — L. m. 3,56.
La storia di David e Bersabea. David affacciato a
una finestra del suo palazzo, scorge Bersabea
che è presso una fontana in atto di lavarsi le
mani, circondata da varie persone. Fregio a
più colori.
Tessuto in filaticcio e stame.
Nella collezione degli arazzi di Madrid esistono sette fregi
rappresentanti / colloqui galanti, oppure Le galanterie,
ì quali rammentano i nostri, sia per avere le stesse mi-
sure, sia per il tempo in cui fu eseguito il cartone,
sia infine pel modo di tessitura, con la sola difTerenza
che quelli di Madrid presentano, a giudicare dalla foto-
grafia, una esecuzione più accurata e ricca.
Il Muntz, nella sua opera : La tapisserie, dice : « Dans
(( un traité qui a long temps fait autorité, un auteur
(( de la fin du XIII siècle, Gnillaume Durand, evéque
(( de Mende, a defini avec une nètteté parfliite le róle
(( de ces différentes catégories de tissus; il nous ap-
« prend en outre* que chacune d' elle avait sa signifi-
« cation particulière; le symbolisme s'ètendait méme
DEGLI ARAZZI
33
(( aux couleurs; les blanches représentaient la pureté des
« moeurs, les rouges la charité, les vertes la contem-
(c plation, les noirs- la mortification de la chair, les livi-
(c dae, les tribulations. »
62-63. Ignoto arazziere tedesco.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 0,66. — L. m. 3,51.
A. m. 0,64. — L. m. 3,45.
Storia di David e Bersabea. Nello spartimento
di destra un messo del re David invita Ber-
sabea a presentarsi a lui; in quello a sinistra
Bersabea e David si strinano affettuosamente
la mano, circondati da personaggi in varii at-
teggiamenti. Fregio simile al precedente.
Tessuto in filaticcio e stame.
64. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 0,64. — L. m. 3,47.
Storta come sopra. Un araldo bandisce le nozze
dei due amanti, i quali si avanzano seguiti da
cortigiani. Fregio simile al precedente.
Tessuto in filaticcio e stame.
65. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 0,64. — L. m. 3,52.
34
CATALOGO
Storia di David e Bersabea. Il profeta Nathan,
inviato di Dio, rimprovera i due amanti. II
re è assiso in atto di giungere le mani; Ber-
sabea confusa tiene incrociate le braccia sul
seno. Ai lati cortigiani d'ambo i sessi che os-
servano con ansietà e stupore questa scena,
mentre il primo consigliere di David volge
altrove la faccia. Fregio simile al precedente.
Tessuto in filaticcio e stame.
66, Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito nel Secolo XV su cartone di
ignoto pittore fiammingo.
A. m. 2,00. — L. m. i,6o.
Il battesimo di Gesti Cristo. Sulla riva del fiume
Giordano vedesi il Redentore, che, in umil
atto, attende che S. Giovanni, versi sul suo
capo, l'acqua battesimale alla presenza di un
angelo inginocchiato e di altre persone. In alto,
il Dio Padre benedice; tra gli alberi di un
paese montuoso lo Spirito Santo, sotto forma
di colomba, posa sopra un cartello con iscri-
zione gotica. Bellissimo fregio di pampani, fiori
e frutti, annodato da tre piccoli fiocchi di
nastro.
Tessuto in oro, seta e stame.
Tanto dagli antichi quanto dai moderni inventarli non si
rileva la importanza di questo bellissimo arazzo, e fu
DEGLI ARAZZI
35
solamente riconosciuta nell' ordinare questa galleria. Da
confronti fatti con altri arazzi del tempo, e specialmente
col dipinto attribuito a Ro^er Vander Veyden, rappre-
sentante La deposizione di Croce, della collezione dei dipinti,
della Galleria degli Uffizi segnato di num. 795, pare che il
nostro appartenga alla scuola di quel maestro.
67. Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito nella seconda metà del sec. XVI
su cartone d'ignoto pittore francese.
Feste di Enrico II e di Caterina de Medici.
A destra Caterina vestita a lutto, seguita da
personaggi di sua corte. Fregio di fiori, frutta
e putti.
Tessuto in oro, argento, seta e stame.
A. m. 3,93. — L. m. 6,08.
68. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,90.
». — L. m. 4,73.
Tessuto in oro, seta, fdaticcio e stame
36
CATALOGO
69- Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,90. — L. m. 5,39.
Feste di Enrico li e di Caterina de' Medici.
Fregio come il precedente. Nella cimosa ve-
donsi le stesse marche.
Tessuto in oro, argento, s-:ta e stame.
70. Ignoto arazziere fiorentino.
Arazzo eseguito nei primi del secolo XVII su
cartone d'ignoto pittore fiorentino.
A. ra. 2,17. — L. m. 1,60.
Stemma mediceo -lorenese dei tempi di Ferdi-
nando I e di Cristina di Lorena sua moglie. In
basso dello scudo, festone di firutti. Fregio di
cartelle e fi-utta.
Tessuto in filaticcio e stame.
71. Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito nella seconda metà del sec. XVI
su cartone d'ignoto pittore.
A. m. 4,19. — L. m. 5,44.
Soggetto ignoto. Rafl'aello dipingeva i cartoni degli
arazzi rappresentanti gli Atti degli Apostoli, tes-
DEGLI ARAZZI 37
suti dalla manifattura di Bruxelles per commis-
sione di papa Leone X. Verso la metà del se-
colo XVI i fregi venivano utilizzati per questo
arazzo e per i due seguenti di num. 72 e 73. In
essi sono raffigurati, su fondo d'oro, le Parche,
le Ore, le Stagioni, e bellissimi ornamenti, come
termini, satiri, grottesche, vasi di fiori e scudi.
Nella cimosa la marca della ■ ^ ^
manifattura di Bruxelles
e le iniziali dell'arazziere unite
alla marca, indicante gli araz-
zi tessuti per commercio :
Tessuto in oro, seta, filaticcio e stame.
Ecco la curiosa spiegazione di questa marca tolta dal-
l'opera del A. Wauters, Les tapifseries hmxeìloises, pag. 1 50:
« Un autre fait notable et dont la constatation trouve
(( ici sa place naturelle, c'est la division du métier des
« tapissiers en deux camps: d'un coté, la masse des arti-
« sans et avec eux les maìtres travaillant pour des tiers;
« d' un autre coté, les notables ou marchands, c'est-à-dire
« ceux qui faisaient plus particulièrement le commerce
« des tapisseries et distribuaient entre leurs confrères
(( moins fortunés les commandes dont on les chargeait.
« Des tentures portent une chiffre ou signe surmonté
« d' un 4 • Or, ce 4 ? C est une — chiffre de marchand —
« composé, comme le disent certains actes d' annoblisse-
« ment : d'iui quatre contourné, avec traverse croìsée et inon-
« tant accoU de lettres diverses. Chaque fois qu' on le r en-
ee contre, c'est que la tapisserie a été faite pour un
« marchand ou par un tapissier qui faisait aussi le com-
(( merce de tentures. )>
38
CATALOGO
72. Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,31. — L. m. 6,89.
Soggetto ignoto. Vedi descrizione precedente. Nella
cimosa vedonsi le stesse marche.
Tessuto in oro, seta, filaticcio e stame.
Fregio uguale a quello dell'arazzo rappresentante Cristo che
appare ai Discepoli della collezione di Madrid.
73. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,25. — L. m. 6,10.
Soggetto come sopra. Vedi descrizione dell'arazzo
num. 71. Nella
cimosa sono le
seguenti marche :
Tessuto in oro, filaticcio e stame.
74. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,02. — L. m. 3,40.
Feste di Enrico II e di Caterina dei Medici.
Vedonsi entrambi effigiati nei due perso-
naggi a destra dell'arazzo. Fregio con fiori,
DEGLI ARAZZI
Ì9
frutta e putti. Nella cimosa la marca
della Manifattura di Brusselles : Jj IP Jj
e quelle del-
l' arazziere :
Tessuto in oro, argento, seta e stame.
75. Audran Gio., arazziere della manifattura
dei Gobelins nato nel 1667 f 1756.
Arazzi eseguiti fra il 1737 e il 1740 su car-
tone di Gio. Francesco De-Troy pittore fran-
cese, nato nel 1679 1752.
A. m. 4,25. — L. m. 4,91.
U arresto di Aman. Ester seduta a mensa. Re
Assuero, udite le iniquità di Aman, alzasi e
comanda ad Harbona, uno degli eunuchi, d'im-
piccarlo sullo stesso palco che Aman aveva
poco prima fatto inalzare per Mardocheo e il
suo popolo. Fregio a imitazione di cornice
intagliata e dorata con stemma in alto, e in
basso un cartello ove leggesi: ETIAM REGI-
NAM VULT OPPRIMERE. Composizione
di dieci figure su ricco fondo architettonico.
Più in basso è scritto: FAIT A ROME PAR
DE-TROY. 1740.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
Quest'artista fu chiamato nel 1736 a fare i cartoni per gli
arazzi in concorrenza con altri pittori. De-Troy. prò-
40
CATALOGO
postosi di abbattere tanti rivali, lavorò per così poco
prezzo che nessuno potè concorrer con lui. Egli com-
pose varie storie per arazzi: fra le quali primeggia que-
sta di Ester, incisa da E. Beauvarlei, che fu sovente ri-
petuta e regalata a sovrani stranieri. Arazzi rappresentanti
la Storia medesima vedonsi all'Accademia di Francia,
a Roma e nell'ex-residenza reale di Hampton-Court a
Londra. — (A. L. Lacordaire, Op. cit.).
Nella R. Galleria degli Uffizi esiste il ritratto di questo
pittore, dipinto di sua mano.
76. Audran Gio., suddetto.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,31. — L. m. 7,50.
Trionfo di Mardocheo. Mardocheo salvata la vita
del re colla scoperta della congiura, per or-
dine di Assuero, che volle onorarlo, è condotto
su cavallo reale ed in assisa reale per le vie
della città da Am an, che va gridando : a Cosi
dee farsi a colui il quale il re vuole onorare. »
Fregio simile al precedente, con cartello in
basso ove leggesi: REX . ILLUM . VOLUIT
ONORARE. — Composizione di gran nu-
mero di fio^ure su ricco fondo architetto-
nico. In basso a destra è scritto : DE Troy a
Rome 17)9; e più sotto: AUDRAN.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
77. Idem,
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,31. — L. m. 5,29.
DEGLI ARAZZI
41
Banchetto nuziale. Assuero nel giorno delle sue
nozze con Ester distribuisce molti doni reali
e dà un gran banchetto ai baroni del suo
vastissimo regno. Fregio a chiaroscuro sotto
forma di cornice intagliata con stemma in
alto, ed in basso un cartello ove leggesi :
DONA . MIHI . ANIMAM PRO QUA
ROGO. — Composizione di molte figure
sotto ricco loggiato. In basso a destra è scritto:
Fait par De-Troy a Rome 17 e più in basso
ancora: AUDRAN.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
78. Audran Gio., suddetto.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,37. — L. m. 5,41.
L' incoronazione. Assuero, ripudiata Vasti sua prima
moglie, pone sul capo d'Ester la benda reale,
creandola regina in luogo di Vasti. Fregio si-
mile al precedente, con un cartello in basso
ove leggesi : FECIT EAM REGNARE. —
Composizione di molte figure su ricco fondo
architettonico. In basso a sinistra dell'arazzo
è scritto: DE-TROY 1738, e nella cimosa:
Audran G. col giglio di Francia.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
42
CATALOGO
79. Audran Gio., suddetto.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,26. — L. m. 5,33.
Svenimento d'Ester. Ester, vestita degli abiti re-
gali e seguita dalle sue ancelle, si reca da
Assuero per impetrare grazia pel popolo ebreo;
ma appena è in sua presenza, paventando le
conseguenze di un tal passo sviene. Il re, com-
mosso e più ancora sedotto dal fàscino della
sua bellezza, alzatosi la tocca col suo scettro
d'oro, assicurandola con ciò da ogni pericolo.
Fregio simile ai precedenti, con cartello in
basso ove leggesi: ESTHER PRO POPULI
SUI VITA PRECATUR. — Composizione
di dodici fio^ure su ricco fondo architettonico.
In basso a sinistra dell'arazzo è scritto: DE-
TROY .1737; e sulla destra il nome di AU-
DRAN.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
80. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 4,26. — L. m. 5,22.
L incontro di Aman con Mardocheo. Assuero
a ricompensare Aman de' suoi servigi, co-
mandò che chiunque l'incontrasse sul suo
cammino l'adorasse prostrato. Imbattutosi in
DEGLI ARAZZI
43
Mardocheo, questi con fare dimesso ma pieno
di nobile orgoglio, rifiuta d'inchinarsi. Fregio
simile al precedente, con un cartello in basso
ove è scritto: SOLUS MARDOCHEUS NON
FLECTEBAT GENU. Nel mezzo dell'arazzo :
PEINT PAR DE-TROY . ROME . 1740; e
più a destra: AUDRAN. — Composizione di
molte figure su ricco fondo architettonico.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
81. Ignoto arazziere dei Gobelins.
Arazzo eseguito nella prima metà del sec. XVIII
su cartone d'ignoto pittore firancese.
A. m. 3,71. — L. m. 2,30.
/ janciulli giardinieri. Fanciulli intenti a riporre
in stufa vasi di fiori. Il fondo rappresenta cam-
pagna d'autunno avanzato. Fregio simile al
precedente.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
Nella manifattura dei Gobelins ai primi del secolo XVIII,.
da Janfs figlio e Lefevre padre, capi arazzieri di alto
ordito in quell' istituto, fii tessuta una serie di arazzi
detti: Les enfants jardiniers, dei quali parla il Sig. La-
CORDAIRE — Tapi/serie des Gobelins. Paris, 18 j^. È dun-
que probabile che questi ed altri, che si conservano nel
R. Palazzo Pitti, sieno opera della manifattura francese.
5
44
CATALOGO
82. Ignoto arazziere dei Gobelins.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,75. — L. m. 2,90.
I fanciulli giardinieri. Fanciulli intenti a racco-
gliere fiori. Fregio ad imitazione di cornice
intagliata.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
83. Idem.
Arazzo eseguito simile al precedente.
A. m. 3,77. — L. m. 6,44.
Gli stessi. Fanciulli intenti a coltivare fiori. A de-
stra una vasca con un amore a cavallo di un
cigno che getta acqua. Il fondo rappresenta una
campagna attraversata da un fiume. Fregio si-
mile al precedente.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
84. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,77. — L. m. 1,83.
Gli stessi. Fanciulli che colgono fi-utta. Il fondo rap-
presenta una campagna attraversata da un fiume.
Fregio simile al precedente.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
DEGLI ARAZZI
45
85. Ignoto arazziere dei Gobelins.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 2,77. — L. m. 2,30.
/ fanciulli giardinieri. Fanciulli intenti a riporre
in serra vasi di fiori. Il fondo come al n. 82.
Fregio simile ai precedenti.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
86. Ignoto arazziere fiorentino.
Portiera eseguita nel secolo XVIII su cartone
d'ignoto pittore.
A. m. 3,20. — L. m. 2,20.
Scudo con stemma mediceo sormontato da co-
rona granducale.
Tessuto a filaticcio e stame.
87. Idem.
Portiera simile in tutto alla precedente.
88. Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito nella prima metà del sec. XVI
su cartone d'ignoto pittore italiano.
A. m. 3,51. — L. m. 3,32.
46
CATALOGO
Episodi della vita di Cesare. Si domanda alla
sibilla che avverrà di Cesare. Essa risponde
di temere le guerre verso la metà di marzo;
QUAE RITUR EX SAGA QUIDNAM DE
CAESARE, FI =^ ADMEDIUM MARTI
BELLA CAVERE MONET. Fregio di figure,
frutti e fiori. Nella cimosa, in
basso, la marca di Bruxelles:
e quella del-
l' arazziere :
Tessuto in filaticcio e stame.
89- Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,51. — L. m. 3,52.
Episodi della vita di Cesare. Cesare vinto l'E-
gitto e Pompeo, è ricevuto in Roma graditis-
simo a'suoi concittadini: AEGIPTO TOTA
ET GNEIO CESAR SUPERATIS == RO-
PERGRATUS CIVIBUS EXCIPITUR.
Fregio a figure, fi'utti e fiori. Nella cimosa in
basso le stesse marche del precedente.
Tessuto in filaticcio e stame.
Questi arazzi potrebbero essere di quelli di cui si fa cenno
nella lettera che Cammillo Campani scriveva di Bologna
al Pagni nel 15 luglio 1550. Ecco il paragrafo della
lettera : « Poi subito è stato partito,
(( sono venuti a trovare M. Niccola e gli hanno fatto
« intendere che Batista S. Maria ha in mano l'historia
DEGLI ARAZZI
47
« di Cesare in parecchi pezzi di panni di Fiandra, che sono
« una cosa bella, bellissima, e gli darebbero a S. E. per
« prezzo ragionevole. » — (Archivio di Stato di Firenze,
Filza 398, carte 150).
90. Ignoto arazziere fiammingo.
Arazzo eseguito nei primi del secolo XVI su
cartone d'ignoto pittore fiammingo.
A. m. 3,48. — L. m. 4,05.
Partenza per la caccia. Sul davanti un uomo
a cavallo seguito da servitori a piedi, con
muta di cani da caccia; e più indietro, carro
tirato da quattro cavalli, sul quale stanno va-
rie dame scortate da cinque cavalieri. Il fondo
rappresenta una boscaglia. Fregio di fiori e
frutti.
Tessuto in filaticcio e stame.
91. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 3,20. — L. m. 2,20.
La caccia del Cinghiale con fregio simile al
precedente.
Tessuto in filaticcio e stame.
92. Fevère Pietro, suddetto.
Portiera eseguita nel secolo XVII su cartone di
ignoto pittore.
A. m. 3,21. — L. m. 2,22.
48
CATALOGO
Scudo a due stemmi. A sinistra l'arme di Fer-
dinando II de' Medici; a destra quella di Vitto-
ria Della Rovere sua moglie, sormontata da
corona granducale e sorretta da due putti alati :
in basso testa di leone sopra fondo di paese.
Nella cimosa leggesi: P. FEVÈRE.
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
93. Ignoto arazziere fiorentino.
Portiera simile in tutto al num. 86.
94. Idem.
Arazzo eseguito nel secolo XVIII su cartone di
ignoto pittore fiorentino.
A. m. 0,56. — L. m. 0,42.
Ritratto ignoto di papa. Mezza figura veduta di
faccia col camauro in testa.
Tessuto in filaticcio e stame.
95. Idem.
Arazzo eseguito nel secolo XVII su cartone di
ignoto pittore fiorentino.
A. m. 0,96. — L. m. 0,77.
Lucrezia romana. Mezza figura veduta quasi di
faccia, con gli occhi levati al cielo ed il pu-
gnale nel seno.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
DEGLI ARAZZI 49
96. Lemolyse Pietro, ricamatore.
Secolo XVIL
A. m. 0,50. — L. m. 0,40.
Vaso di fiori eseguito in ricamo detto a no-
dino. In basso leggesi il seguente ricordo :
fatto questo . lavoro, non era sua prò-
« fessione, solo per sodisfare il suo genio me-
(( lanconico. Pietro Lemolyse i6 . , , , »
97. Ignoto arazziere fiorentino.
Arazzo eseguito nel secolo XVIII su cartone
d'ignoto pittore fiorentino.
A. m. 0,91. — L. m. 0,60.
Pianta di giorgina con fiori sbocciati.
Tessuto in filaticcio e stame.
98. Idem.
Arazzo simile in tutto al precedente.
99. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1665 da un dipinto attri-
buito a Michelangelo Buonarroti.
A. m. 2,40. — L. m. 1,87.
La pietà. Il corpo del Redentore riposa in grembo
alla madre seduta, in atto di dolore, sorreg-
gendo con una mano la testa del figlio. A de-
50
CATALOGO
stra la Maddalena, e dietro, ai lati della Croce,
san Giuseppe e san Giovanni. Sul davanti a
sinistra gli emblemi della Passione; e a de-
stra si legge: Michel- Ang. Inven, = P. Pevere
Parisis extrax i66j.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
i66. 30 ottobre. — Si tratta di filaticci impiegati in un
quadro tessuto ad alto liccio, ov' è effigiata una Pietà di
N. S., con molte altre figure, il quale è cavato da una
miniatura in piccolo che viene da Michelangiolo e che
è nella Tribuna. — Conti, (Op. cit).
100. Ignoto arazziere fiorentino.
Arazzo eseguito nel secolo XVII su cartone di
ignoto pittore fiorentino.
A. m. 0,83. — L. m. 0,66.
San Francesco. Mezza figura con le braccia incro-
ciate sul petto, in atto di adorare la croce.
Tessuto in filaticcio e stame.
101. Idem.
Arazzo eseguito nel secolo XVII sul cartone di
ignoto pittore fiorentino.
A. m. 0,84. — L. m. 0,66.
San Giuseppe. Mezza figura al naturale, con Gesù
Bambino sulle braccia.
Tessuto in filaticcio e stame.
DEGLI ARAZZI
102. Ignoto arazziere fiorentino.
Arazzo eseguito nel secolo XVII sul dipinto
di Raffaello Saniio, esistente nella R. Galleria
de' Pitti.
A. m. 0,78. — L. m. 0,78.
La Madonna della Seggiola. La Vergine, seduta
sulla seggiola, abbraccia il Bambino Gesù che
tiene sulle ginocchia. Le sta presso San Gio-
vannino colle mani giunte.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
103. Ignoto arazziere della manifattura dei
Gobelins.
Arazzo eseguito a basso ordito nel secolo XVIII
su cartone d'ignoto pittore.
A. m. 0,90. — L. m. 0,73.
Vaso di fiori. Posa sopra una tavola di marmo,
con a sinistra un bicchiere, a destra due libri.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
Gli arazzi tessuti a basso ordito portano per caratteristica
attorno al quadro un filetto rosso della larghezza d'un
duodecimo di pollice in circa. — (E. Bottrigari, Op. cit.).
104. Ignoto arazziere.
Arazzo eses^uito nel secolo XVII su cartone
d' ignoto pittore.
A. m. 0,70. — L. m. 0,50.
52
CATALOGO
Vaso con fiori sopra una base, dov'è un pappa-
gallo.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
105. Ignoto arazziere fiorentino.
Arazzo triangolare eseguito nel secolo XVI su
cartone d'ignoto pittore fiorentino.
A. m. 1,32. — L. m. 1,52.
Storia di Ahigaille. I messi di David ritornano
a lui, recando il rifiuto di Nabal alla richie-
sta di viveri per la sua gente.
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
106. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 1,32. — L. m. 2,00.
Stona come sopra. Saputo Abigaille del rifiuto di
Nabal e temendone una giusta vendetta, al-
l'insaputa di lui comandò ai suoi servi che
raccogliessero pane, vino ed altre vettovaghe,
e caricatile sopra asini, ne fece a David un
presente.
Tessuto come il precedente.
107. Idem.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 1,28. — L. m. 2,00.
DEGLI ARAZZI
53
Storia di Abigaille. Tanto piacque a David l'atto
generoso di Abigaille, che saputa, dopo qual-
che tempo, la morte di Nabal suo marito, gli
spedi ambasciadori per domandarla in sposa.
Tessuto come i precedenti.
108. Ignoto arazziere fiorentino.
Arazzo eseguito come il precedente.
A. m. 1,28. — L. m. 1,48.
Stona come sopra. Abigaille, cavalcando un asino,
si conduce a David per unirsi con lui in ma-
trimonio.
Tessuto come i precedenti.
109. Idem.
Arazzo eseguito fra il 1740 e il 1744 su car-
tone d'ignoto pittore fiorentino.
A. m. 1,10. — - L. m. 0,75.
Francesco I di Lorena, granduca di Toscana e
Imperatore d'Austria. È seduto quasi difaccia,
con parrucca e armatura ornata della deco-
razione del Tosone d'oro.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
Quest'arazzo dev'esser stato tessuto dal 1740 al 1744, allorché
sotto i Lorenesi, succeduti fino dal 1737 all'estinta dina-
stia medicea, furono ripresi i lavori dell'arazzerla, forse
per ultimare lavori incominciati o per farne pochissimi
54
CATALOGO
nuovi, fra i quali pare si possa annoverare questo ritratto.
Era allora direttore e pittore della manifattura Lorenio
Corsini, e probabilmente egli ne dipinse il cartone.
Ridotto in condizioni deplorevoli per l'incuria del passato
tempo, fu questo arazzo nel luglio del 1883 abilmente
restaurato dai signori Salvadori e Figlio di Firenze.
HO. Ignoto arazziere fiorentino.
Arazzo eseguito nel secolo XVII su cartone
d'ignoto pittore fiorentino.
A. m. 2,22. — L. m. 1,50.
Sacra Famiglia, La Vergine seduta è in atto di
sollevare da terra il Bambino Gesù, il quale
stende le braccia verso la madre; a sinistra
vedesi santa Elisabetta, e dietro a destra san
Giuseppe.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
III. Roost Giovanni, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1552 su cartone di Fran-
cesco De Rofsi detto Cecchino Salviati, pit-
tore fiorentino.
A. m. 1,08. — L. m. 0,93.
Cristo deposto nel sepolcro da Giuseppe d'Ari-
matea. A destra la Vergine con le mani
giunte assiste alla tumulazione del figlio. Fre-
gio di grottesche e piccoli festoni di fiori.
DEGLI ARAZZI 55
In basso a destra vedesi la marca dell'arazziere
simile a quella dell'arazzo di num. 13.
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
112. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1659 sul Dipinto di Lodo-
vico Cardi detto il Cigoli, pittore fiorentino.
A. m. 2,14. — L. m. 1,51.
Il deposto di Croce. Di faccia allo spettatore
vedesi il corpo del morto Redentore in grembo
alla madre, con Nicodemo che lo sorregge pel
dorso. Nel fondo sono due angioli, uno dei
quali tiene in mano alcuni strumenti della Pas-
sione; ed a sinistra il sepolcro aperto. In basso
a destra leggesi: L, D, Cigoli Piitgeb,
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
Negli Annali dell' Ara:(jena Medicea, pubblicati dal Signor
Conti, si legge: « 1659. ^7 Marzo — Si è fatta la copia
« in arazzo della Pietà del Cigoli, cavandola da un qua-
« dro prestato dal cardinale decano. » (Carlo de'Medici?)
— (P. Pevere).
113. Pais Pietro, arazziere fiorentino.
Arazzo eseguito nel secolo XVIII su cartoni
di A. Bronconi e Andrea Scacciati^ pittori fio-
rentini.
A. m. 1,25. — L. m. 1,07.
La Madonna, in mezza figura. La Vergine tiene
abbracciato il Divino Infante; e a destra ve-
56
CATALOGO
desi il piccolo san Giovanni con la Croce di
canna. Sulla cimosa è scritto : ECCE AGNUS
DEL Fregio di fiori e fogliami.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
1702. 20 gennaio. — Pietro Pais riceve scudi 156. 3. — . — .
per fattura di un quadro di arazzo di seta, filaticcio e
stame che servirà per soprapporto, rappresentante la
Madonna, Gesù e S. G. Battista, fatto sul cartone di
A. Bronconi, con fregio attorno di rabeschi frutti e fiori
dello Scacciati, — (Conti, Op. cit.).
114. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1633 su cartone del Ba-
chiacca suddetto.
A. m. 1,76. — L. m. 1,34.
// mese di maggio. Nel centro scorgesi un gio-
vine bizzarramente vestito, che presenta sopra
un vassoio alcuni fiori a tre donzelle sedute
a sinistra; lo seguono, un asino montato da
un fanciullo con un ramo sulle spalle, e varii
contadini, uno dei quali ha il piffero ed un
altro il cembalo. Il fondo rappresenta una
campagna montuosa, ove in lontananza ve-
donsi caseggiati con gruppi di persone d'ambo
i sessi che danzano. A tergo leggesi l'iscri-
zione: P. Fevère Parisiensis Fior. 16}}.
Tessuto in oro, seta, filaticcio e stame.
Quest' arazzo ò una copia di quello tessuto dal Karcher,
che vedesi sotto il num. 21, nella sala di questa galleria.
DEGLI ARAZZI
57
115. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1660 sul dipinto di Andrea
Del Sarto, esistente nella R. Galleria Pitti.
A. m. 1,48. — L. m. 1,06.
Sacra Famiglia. È la Vergine seduta in terra col
putto sulle ginocchia in atto di volgere la
testa a san Giovanni Battista sostenuto da
Santa Elisabetta. Sul davanti a sinistra vedesi
la Croce di canna.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
1667. 23 gennaio. — Pietro Fevère eseguisce ad alto liccio
un quadro tolto da uno di Andrea, la Madonna, N. S.,
S. Gio. Batta e S. Elisabetta, il quale costò scudi 102 .
3.6.8. — (Conti, Op. cit.).
116. Idem.
Arazzo eseguito nel 1662 sul dipinto di Lodo-
vico Cardi detto il Cigoli, esistente nella R.
Galleria Pitti.
A. m. 3,52. — L. m. 2,39.
La ter^a apparizione di Gesù a san Pietro,
Vedesi il Salvatore sul lido, ov'è san Pietro
inginocchiato; e dietro, in due barche, sono
gli altri Apostoli, parte dei quaU tira su la
rete vuota, parte piena di pesci. In lontananza
a sinistra turbe di spettatori; e nel fondo città
situata sulla spiaggia del lago di Tiberiade.
58
CATALOGO
In basso a destra leggesi : Liidovi . Cigoli .
Pinx . P. Pevere . Parisiis . Extrax 1660,
Tessuto in oro, seta, filaticcio e stame.
(( 1662. 5 agosto. — Pietro Pevere è creditore per avere
« eseguita una copia del quadro del Cigoli - Quando Cri-
(( sto chiama S. Pietro alla riva del mare, »
117. Fascino (Francesco di), arazziere
fiorentino.
Portiera eseguita nel 1552 su cartone di An-
gelo Bron/^ino,
A. m. 2,55. — L. m. 1,88.
Scudo a dm stemmi. A sinistra l'arme di Co-
simo I de' Medici; a destra quella di Eleonora
di Toledo sua moglie, sormontata da corona
ducale, ed in basso due figure di fiume. Fregio
di figure, formelle e fi'utta, con due cartelle
circolari, nelle quali si legge : FUNDATA
ENIM ERAT — SUPER PETRAM,
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
Nello scegliere gli arazzi da esporsi in questa galleria rin
vennesi questa portiera, che, sulla scorta degli Annali
delV Araxj(eria si potè accertare appartenere a questo araz-
ziere; e poiché egli la lasciò incompiuta, Niccolò Karcher
la condusse a termine.
118. Karcher Niccolò, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1549 su cartone di Cecchino
Salviati suddetto.
A. m. 2,26. — L. m. 2,18.
DEGLI ARAZZI
59
Ecce Homo. Cristo mostrato al popolo da Pilato
dalla finestra di un palazzo. In basso una turba
che accorre a vederlo. Fregio di figure, fiori e
fi*utta, ed in alto due stemmi medicei coro-
nati, inquartati con quello di Toledo.
Tessuto in oro, seta, filaticcio e stame.
Vedi Documenti num. 3 e 6.
119. Karcher Niccolò, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1549 su cartone di Cecchino
Salviati, suddetto.
A. m. 2,08. — L. m. 2,00.
La deposi:{ione di Croce, Cristo morto è sor-
retto da Giuseppe d'Arimatea; a sinistra sta
la Maddalena genuflessa in atto di baciare la
mano del Redentore, e più indietro la Ver-
gine piangente. Il fondo rappresenta una cam-
pagna montuosa, e in lontananza il Calvario.
Il fi-egio attorno è doppio. Il primo a piccole
formelle, portante gli emblemi della Passione,
e in alto due stemmi medicei coronati, inquar-
tati con quello di Toledo, l'altro, a festoni
di fiori e frutta.
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
Vedi Documenti num. 3 e 6.
6
6o
CATALOGO
I20. Karcher Niccolò, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1553 su cartone di Cecchino
Salviatiy suddetto.
A. m. 2,28. — L. m. 2,18.
La resurrezione di Gesù Cristo. Vedesi il Sal-
vatore sorgere dal suo sepolcro, tenendo nella
sinistra un vessillo. I soldati a guardia del se-
polcro, spaventati e abbagliati dalla luce della
divina apparizione, cadono tramortiti a terra.
Fregio di fiori, frutta e figure allegoriche; in
basso gli stemmi del Cardinale di Ravenna
Benedetto Accolti, per il quale fia eseguito que-
sto arazzo. Nella cimosa in basso leggesi :
FIERNZA (sic)^ e la marca dell'arazziere si-
mile a quella dell'arazzo di num. 14.
Tessuto in oro, seta filaticcio e stame.
Nella Filza del 1553, num. 28 (Archivio della R. Guardaroba
ai Pitti), sotto il dì 5 novembre si legge: « Un panno
d'Arazzo d'oro, argento et seta, d'una Resurrezione di bra 4
« et 4 cherà del Card.^^ di Ravenna, co' la sua Arme
« et foderato di tela verde. »
Alla morte del Cardinale, avvenuta nel 1549, quest'arazzo
passò in proprietà di Cosimo I de' Medici, al quale il
detto cardinale lasciava per testamento tutta la sua so-
stanza. Dipoi il granduca, fatto coprire lo stemma car-
dinalizio, che vedesi in basso ai lati dell'arazzo, lo de-
stinava ad ornare la sua cappella del Palazzo Pitti, come
rilevasi dal brano della seguente lettera, scritta dal guar-
daroba Mariotto Cecchini granduca nel 29 febbraio 1559:
« io ho la Resurrezione d'oro e seta d'arazzo,, di ra-
DEGLI ARAZZI
6l
« uenna, panno come sa V. E. assai bello et ricco et
(( grande come domandano, et se lo si vorrà servire di
« questo nò occorre far altro che coprire dua Arme che
(( tiene nelle teste da piè co uno scudo di simile stoffa
u dell'Arme dell' Illu.mo suo figliolo et sarà questo cosa
(( breve. » — (Archivio di Stato in Firenze, Filza 483).
121. Roost Giovanni, suddetto.
Arazzo eseguito fra il 1546 e il 1552 su car-
tone d'ignoto pittore fiorentino.
A. m. 2,40. — L. m. 1,50.
Soggetto allegorico. Figura di donna che porta un
vaso; più avanti fanciullo seduto che appresta
alimento ad una tartaruga; indietro figure ed
animali. Il fondo rappresenta una campagna,
nel centro della quale sorge un antico edifi-
cio. Attorno ricorre una cornice a meandro.
Nella cimosa in basso a sinistra, la marca del-
l'arazziere, simile a quella dell'arazzo di
num. 13, e a destra l'iscrizione: FATTO
IN FIORENZA.
Tessuto in oro, argento, seta, filaticcio e stame.
122. Idem.
Arazzo eseguito nel 1553 su cartone di Agnolo di
Cosimo detto il Bronzino, pittore fiorentino.
A. m. 2,42. — L. m. 1,72.
La Gtustt:{ia che libera V innocenza, e più in-
dietro // Tempo. Fregio di fiori, frutta,
62
CATALOGO
maschere ed una cariatide per ogni lato; a sini-
stra in basso uno stemma mediceo inquartato
con quello di Toledo. Nella cimosa in basso
la stessa marca del precedente.
Tessuto in oro, argento, seta e filaticcio.
123. Roost Giovanni, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1553 su cartone di Agnolo
di Cosimo suddetto.
A. m. 2,35. — L. m. 1,68.
Fiord. Figura muliebre, seduta in groppa di un
ariete, in atto di spargere fiori, e circondata da
putti con ghirlande di fiori. Fregio simile in
tutto al precedente. Nella cimosa la stessa marca
del precedente e in alto l'iscrizione: FATTO
IN FIRENZE.
Tessuto in oro, argento, filaticcio e stame.
124. Fevère Pietro, suddetto.
Arazzo eseguito nel 1663 sul cartone della pit-
trice Artemisia Lomi Gentileschi,
A. m. 3,55. — L. m. 2,32.
Bersahea al bagno assistita da tre ancelle.
Di queste, una le porge le gioie con le quali
si adorna il capo; V altra le regge lo spec-
chio, e la terza porta acqua. A sinistra in
DEGLI ARAZZI
63
alto vedesi il re David affacciato al balcone
del suo palazzo. In fondo a destra si legge:
D. ARTExMI . PINX . P. FEVÈRE PARI-
SIIS EXTRAX 1663.
Tessuto in seta, filaticcio e stame.
1653. 21 giugno. Si fa creditore Pietro Fevère, per avere
fatto tingere e cuocere la seta servita per il quadro della
moglie di Uria (Bersabea) e più per fattura del quadro
ove la stessa è rappresentata nuda quando si addobba.
— Conti, Op. cit.).
DOCUMENTO N.^ i.
M ■■■■
In nomine Domini nostri Jesu Christi Amen Anno
ab eiusdem salutifera incarnatione MDXLviij Indi-
ctione vjj et die iij mensis septembris. Actum Flo-
rentias in palatio lU.m^ familiae de Medicis sito in
pòpuio Sancti Laurentii de Fiorentia Presentibus te-
stibus etc. Spectabili Michaele olim Zenobii de Ro-
bertis et Ser Petro olim Soldi magistri Andree de
Savellis civibus florentinis et Bartolomeo Antonii de
Poppiano rotellino.
Manifesto sia a qualunque vedrà o udirà il pre-
sente publico istrumento come Conciosiache altra volta
sotto di XX del mese di ottobre dell'anno 1546 fussin
facti certi capitoli et convenzioni da durare per 3 anni
66
DOCUMENTI
intra il R.do M.^ Pier Francesco Riccio S.^^' Maior-
domo et Secretarlo dell' Ill.mo et Ecc.^^^ S.^^' nostro
Duca come Mandatario et in vice et nome di Sua
Eccellenza con la promessa de rato da una parte, et
M.o Giovanni Rost Fiammingo Arazziere in suo nome
dall'altra sopra i negotii et cose delle Arazzerle et
Arte sopra ciò da instituirsi in Firenze per decto
Maestro Giovanni, come più largamente appare per
decta conventione et capitoli fermati per publico
instrumento rogato per mano di me notaro infra-
scritto al quale allo effecto di che di sotto si habbia
rapporto. Et con ciò sia che le medesime parti vo-
glino detta capitolazione e convenzione prorogare et
sopra le predecte cose di nuovo convenire et altro
fare di che et come di sotto.
Perciò il prefato KA^ S.^^' Maiordomo ne medesimi
modi e nomi da una e decto Maestro Giovanni Rost
in suo nome dall'altra costituiti dinanzi a me notaro
infrascritto e testimoni premessi in ogni migliore
modo etc. di comune consenso vennono a la infra-
scritta convenzione e patti come di sotto per capitoli
si dispone, cioè
Prima (salve le cose infrascritte) per vigore del
presente contracto prorogorno et prorogono decta
vechia convenzione et capitolazione di che di sopra
per anni x proximi dal di che quella sarà finita che
finire debbe per tutto di 19 d'ottobre proximo futuro
del presente anno 1549. Con questo che la provi-
sione annua delli scudi seicento d'oro di che in decta
DOCUMENTI
67
vechia condotta s'intenda ridocta, e cosi da bora di
comune consenso riducono a scudi cinquecento: et
per torre ogni scrupolo et differentia s' intendino d'oro
di moneta da pagarsi al decto Maestro Giovanni ne
modi et tempi di che in decto contratto vechio si
dice in tutto et per tutto.
Item convengono che ogni volta che decto Maestro
Giovanni havesse bisogno di più stanze o case oltre
a quelle che esso tiene di presente per maggior nu-
mero di maestri lavoranti et artefici da condursi per
decto Maestro Giovanni di tale mestiero decto KA^
S.*^^' Maiordomo sia tenuto a pagarli la pigione di
dette stanze o case per insino al numero di V cento
simili l'anno durante il tempo della presente proroga
et condotta, le quali case et stanze sia tenuto non di
meno decto Maestro Giovanni a provvedersele da per
se senza altra opera o fatica di decto S.^^' Majordomo
o suoi Ministri, e sia tenuto decto R.^^^ Sve ^ pagare
tale pigione ogni sei mesi per rata.
Item promette decto KA^ Sj^ ad ogni requisizione
di detto M.^ Giovanni baveri! facto mettere in ordine
al Giardino in sua bottega una Guardaroba, cioè,
palchi, armari, tavole, cassette e altre simili appar-
tenenze ad effecto di guardare et conservare più sicu-
ramente, oro, argento, seta et altre materie et lavori
di decta sua arte et bottega. — Et più una Tinto-
ria con caldaje et suoi fornimenti dove decto M.^ Gio-
vanni (a sue spese non di meno) possi più comoda-
mente tignere d'ogni colore necessario all'arte sua.
68
DOCUMENTI
— Nelle quali Guardaroba e Tintoria non sia tenuto
decto RA^ Sig.® a spendere più che per insino alla
somma di scudi 200 simili di L. 7 per scudo et ogni
altra spesa che ci occorresse vada sopra di decto
M.^ Giovanni et a suo conto et decta Guardaroba
et Tintoria et fornimenti sia tenuto decto M.^ Gio-
vanni a mantenere et conservare di suo et alla fine
della condotta a rilasciare ogni cosa liberamente al
detto S.oi' Maiordomo.
Item convengono e si obliga decto M.^ Giovanni
ad accettare et tenere in casa sua continuamente du-
rante il tempo della presente proroga et condotta tutti
quelli putti fiorentini et dello stato che da qui in-
nanzi volessino imparare tale mestiero per insegnare
loro decta arte et tintura. Con tale dichiarazione et
distinzione però che venendo decti putti per impa-
rare a loro spese di vitto et altro sia tenuto detto
Maestro Giovanni ad accettarli come disopra et in-
segnare et fare insegnare loro gratis tale arte et tin-
tura et quelli che volessino acconciarsi seco alle spese
di vieto ma non per più tempo che per insino in
tre anni in tale caso debbia decto M.^ Giovanni ba-
vere a ragione di scudi due d'oro simili il mese per
ciaschuno di detti putti per detti alimenti et a tutti
quelli che si acconcieranno seco per insino a sei anni
sia tenuto M.^ Giovanni ad insegnare loro gratis et
alimentarli a tutte sue spese di vitto per tutto detto
tempo.
A quaH putti o giovani decto Maestro Giovanni
DOCUMENTI
69
si oblig:a ad insemare e fare insemiare detto me-
stierio di fare arazzerie et tinture et tino-ere d'orni
sorte colore opportuno et necessario a tale arte e fare
d'ogni sorte lavoro e tintura et orni altra cosa e se-
pereto a tale mestiero et tintura attenente con orni
prestezza e diligenza possibile et questo si et in tale
modo che lo effetto sia che avanti che fmischa il
tempo della presente convenzione et proroga della
arte et mestiero di arazzerie con tutti i segreti an-
chora della tintura si sia imparata, acquistata et ferma
nella città di Firenze si et in tale modo che senza
appoggio, amminiculo o ammaestramento alcuno di
qual si vogha persona forestiera decta arte et tintura
si potrà fare et exercitare nella città di Firenze per-
fettamente da decti putti et giovani fiorentini o dello
Stato.
Item si dichiara et obligasi decto maestro Giovanni
a dare, vendere e concedere a sua Eccellenza Ill.ma
le Arazzerie et altri lavori per i pregi di che rispet-
tivamente si fa menzione nella prima condotta et
convenzione in tutto e per tutto riferendo congrua-
mente r una cosa all' altra, et questo però salve le cose
disposte quanto alla materia del presente capitolo nella
cedola quale si trova appresso di detto S,^^' Maior-
domo soscritta di mano di decto Maestro Giovanni.
Item convengono che al tutto siano fatti osservare
i Capitoli di Fiandra fatti et firmati circa tale exer-
cizio et mestiero quali si ritrovano in mano dell'of-
ficiale dell'arte della lana et confirmati qui in Firenze
70
DOCUMENTI
per sua Eccellenza. Et cosi decto KA^ S.^^ Maiordomo
in detto nome promette al detto Maestro Giovanni
presente tale osservanza in ogni miglior modo etc.
Item si obliga il detto Rev.^o S.oi' Maiordomo al
decto Maestro Giovanni oltre alle 24 telala di che
nella vedila condotta provederli anchora a tutte spese
di esso R.^o Sor tutte quelle telala che il bisognaranno
di più per uso dei suoi maestri e lavoranti ad ogni
requisitione di esso M.^ Giovanni con tutti i loro
fornimenti et appartenenze, et fatta che sarà una volta
tale consegna di telala et loro fornimenti sua Signo-
ria non sia tenuta ad altro quanto a decte telala et
fornimenti, ma sia sempre tenuto per l' advenire Mae-
stro Giovanni a mantenerle da per se et a sue spese
fornite da potere lavorare senza altra opera o spesa
di decto S.o^' Maiordomo, e alla fine di detta condotta
M.^ Giovanni sia tenuto e cosi promette tutte dette
telala cosi della prima come della presente condotta
con tutti i loro fornimenti et appartenenze ristituire
al decto S.^^' Maiordomo presente liberamente et senza
alcuna exceptione etc.
Item promette decto R.^^ g^or Majordomo al decto
maestro Giovanni che non li saranno tolti, impediti
o sviati maestri, lavoranti o garzoni di alcuna sorte
sì et in tal modo che lo effetto sia che qual si vo-
glia di detti che si partisse da lui senza sua expressa
licenzia non possi mai per alcun tempo essere ac-
ceptato da alcuno in questo stato a lavorar seco, Al-
trimenti che totalmente siano sottoposti alle pene et
DOCUMENTI
71
prejudicii che si contengono in decta capitulazione
di Fiandra confirmata come è decto per sua Eccel-
lenza in Firenze in tutto e per tutto et tante volte
quante tali lavoranti e garzoni contravenissino come
di sopra tante volte s'intendino caduti nelle pene di
detta capitolazione di Fiandra et econverso alla me-
desima pena sia sottoposto detto M.^ Giovanni et altri
che da altri maestri si partissino contro la forma di
sopra et di decta capitolazione et cosi da hora decto
M.^ Giovanni si sottopone.
Et le predecte cose et ciaschuna di esse hanno facto
le decte parti in decti nomi con condizione et dichia-
razione che se decto M.^ Giovanni per tutto di 19 di
octobre proximo futuro non hara dato al decto K,^
S,^^ Maiordomo uno o più sufficienti et idonei mal-
levadori a suo piacimento per la observanza cosi del
presente contracto come delle cose contenute nella
convenzione vechia et ciaschuna di esse, che in tale
caso sia come se il presente contracto, proroga et
convenzione facta non fusse a bene placito non di
meno di decto R.'^ S.^^ Maiordomo.
Que omnia et singula suprascripta diete partes dictis
respective nominibus et quelibet earum solemnibus
stipulationibus hinc inde intervenientibus promiserunt
altera alteri et e converso observare etc. et contra non
venire etc. et in causa contravensionis reficere omnia
damna expensas et interesse etc. prò quibus omnibus
observandis et adimplendis obligaverunt se diete par-
tes dictis nominibus et omnia earum bona presentia
72
DOCUMENTI
et futura etc. Renuntiantes etc. quibus precepi per gua-
rentigiam etc. Rogantes.
Estratta la presente copia da Carte 7 1 di un pro-
tocollo di contratti di Ser Giovambattista del fu Lo-
renzo Giordani notaro pubblico Fiorentino che tira
dall'anno 1549 al 1550 esistente nel fascio G. 2^51
dell'Archivio notarile anticosimiano che qui si con-
serva, e collazionata concorda salvo ecc.
Quale si rilascia in carta libera alla Direzione delle
RR. Gallerie e Musei di Firenze previa richiesta
fattane.
Dal R. Archivio di Stato di Firenze
Li IO Ottobre 1883.
U Archivista
Giov. Baroni.
// Direttore
. G. Milanesi.
DOCUMENTI
73
DOCUxMENTO 2.
^ ■■•
MINISTERO DELLA CASA DI S. M.
ARCHIVIO IX FIRENZE
Certifica il sottoscritto, come a pagine 41 del volume 21
delle Carte Medicee esistenti in quest'Archivio leggasi
quanto apprefso.
MDXLVIIII
Addì XV di Luglio
Si farà nota i questa carta di tutte Tarazzerie
co. dotte sino a di i^ guardaroba da vn}'^ Janni Ro-
sto tappezziere.
j Pezzo dispalliera di seta et d^ disegno d^
Bachiacca lunga alla misura loro. . alle 5 J L'' 3 —
j Pezzo dispalliera simile disegno d^ detto, al 8 — L^' 3 |
j Pezzo dispalliera simile d^ detto L''. . . al 3 L'' 3 —
j Pezzo dispailiera simile d^ detto lunga, al 10 ^ 3
] Portiera di seta et d*^ la prima vera del
Bronzino lunga al 3 2 l
j Portiera simile l' Jnnocentia d^ Bronzino
lunga al 31 2 i
(Vedi Cat. nuni. 122).
j Portiera simile La prima vera Loro L* . al 3 l 2 ^
74
DOCUMENTI
j Panno di seta et disegno d^ Bronzino
detto la vendita di Josef lungo. ... al 8 | 7 |
j Panno simile disegno d^ Pont' olmo detto
la coppa di Josef lungo al 8 — L'" 4 —
j Panno simile d^ Bronzino detto la pri-
gionia di Josef lungo al 8 1 L'* 6 i
j Panno di seta et doro disegno del Bron-
zino detto e XII. fratelli di Josef et è
tagliatto per sop. la porta et la parte
del panno i.tero è lungo al 8 — 2 4
sop* la porta alto al 2 1 L-'^ 3 |
el fregio di detta parte alto al 5 — L* — |
j Panno simile d^ Pont'Olmo detto la fuga
di Josef lungo al 7 1 1 4 J- l
XXX coperte di più sorte da carriaggi di fila-
ticcio co Larme di lor Ec.*'^ misurate
quattro di dette et ragguagliate sono
alte ciasc* di dette al 3 J 4 1
j coperta simile di Lana stietta della mi-
sura detta al — —
j Pezzo dispalliera di seta et d' oro disegno
d^ bachiacca lunga al — —
Addj uj d'agosto
V° Panno di seta et d<^ il sole luna et le
XII stelle disegno d^ Bronzino alto i' tutto al 44 — i
III] coperte di lana grosse da soma co~ larme
di lor Ec}'^ . —
Li IO Ottobre 1883.
U Archivista
Ferdinando Soldi.
DOCUMENTI
75
DOCUMENTO N.<> 3.
^
MINISTERO DELLA CASA DI S. M.
ARCHIVIO IN FIRENZE
Certifica il sottoscritto, come a pagine 42 del volume 21
delle carte Medicee esistenti in quest'Archivio leggasi
quanto apprefso.
MDX/VIIIJ
Addì XV di luglio
Si noterà questa carta tutte larazzerie condotte
guardarobba di S. Ecc^ sino a questo di da M^'^
Niccio tappezziere ducale.
j Pezzo dispalliera di seta et doro disegno
d^ Bachiacca lunga alle 5 ^ 3 i
j Pannetto simile da altare, disegno d^ Sal^^
detto ecce homo alto ^^3 1 3 -|
restituito et era guasto (Vedi Cat.n. 118).
j Panno di seta et d° disegno d^ detto SaP'^
detto el sogno di Josef lungo ..... al 8 J 6 f
V° Panno simile del Bronzino la captura di
Beniamino lungo al 8 i- L** 4 |
V° Pannetto di seta et d<^ da altare disegno
d^ SaP^ detto la pietà lungo alle 2 J J 2 | ^
(Vedi Cat. num. 119).
7
76
DOCUMENTI
j Pannetto simile di seta sola detto ecce homo
disegno di detto lungo al 3 i 3 4
(Vedi Cat. num. 118).
X coperte di filaticcio da carriaggi co Larme
di lor Ec*'® alle ragguagliate al 3 | L'' 4 {
V coperte simili di lana alla medesima mi- .
sura al 3 I 4 J
Addi iij d'agosto
Panno di seta et d*^ la fuga di Josef dalla
regina alto alle 8 J L* 7 -
Panno simile e XII manipuli disegno d^
Bronzino alto al 8 J 4 J
Li IO Ottobre 1883.
UArchivista
Ferdinando Soldi.
.r^èG^—
DOCUMENTO N.<> 4.
In nomine Domini nostri Jesu Christi Amen: Anno
ab eiusdem salutifera incarnatione MDL indictione viiij
et die xvij mensis novembris. Actum Florentias in pa-
latio ducali, presentibus Tanay q. Niccole de Medicis
cive fiorentino et Taddeo Antonii de barberino te-
stibus ad infrascripta omnia et singula vocatis habi-
tis et rogatis.
DOCUMENTI
77
Manifesto sia a qualunche vedrà o udirà il presente
publico instrumento come. Conciosiachè altra volta
sotto di XX di ottobre dell'anno 1546 fusse fatta certa
conventione da durare per tre anni intra il R.^ M.^ Pier
Francesco Riccio Maiordomo et secretarlo dell'IlLmo
et Ecc.mo S.^i' nostro Duca come mandatario et in
vice e nome di Sua Ecc.^ con la promessa de rato
da una parte et Maestro Niccola Carchera Arazziere
Fiammingo in suo nome dall'altra, Sopra le cose de
le Arazzerle et Arte sopra ciò da istituirsi in Firenze
per detto Maestro Niccola come appare per lo instru-
mento di detta conventione et capitolatione passata
per mano di me notaio infrascritto. Al quale à lo ef-
fetto di che di sotto si habbia rapporto. Et con ciò
sia che le medesime parti voglino detta capitolazione
et conventione prorogare et sopra le predette et in-
frascritte cose di nuovo convenire et altro fare di che
et come di sotto.
Perciò il prefato KA^ S.^^ Maiordomo ne medesimi
modi et nomi da una, et detto Maestro Niccola in
suo nome da l'altra in ogni mighor modo etc. ven-
nono di comune consenso a la infrascritta conventione
et patti come di sotto per capitoli si dirà, cioè:
Prima (salve le cose infrascritte) per vigore del
presente Contratto prorogorno la soprascritta vechia
conventione di che di sopra per anni 4, proximi co-
minciati adi 21 d'ottobre 1549, con questo che la
provisione annua delli scd^ 600 di che in detta con-
dotta vechia s'intenda ridotta et cosi da hora di co-
78
DOCUMENTI
mime concordia riducono a scudi 200. Et per tor via
ogni scrupolo di differentia s'intendino d'oro di mo-
neta da pagarsi per io advenire al decto Maestro Nic-
cola ne modi et tempi di che in detto contratto vechio
si dice in tutto e per tutto.
Item si obliga il detto KA^ S.^^* Majordomo per
r advenire provedere al detto Maestro Niccola oltre
alle dodici telala che insino a qui si trovano ne la
bottega di esso Maestro sei telala più, et cosi in tutto
insino al numero di diciotto telala et non più per
uso de' suoi maestri et lavoranti ad ogni requisitione
di esso Maestro Niccola con tutti i loro fornimenti
et appartenenze. Et fatto che sarà una volta tale ac-
crescimento di dette telala più insino al detto numera
di xviij con detti loro fornimenti Sua Sj^^ RM non
sia tenuta ad altro, ma sia tenuto per l' advenire dettO'
Maestro a mantenersele da per se et a tutte sue spese
finite da poter lavorare senza altra opera o' spesa di
detto S.or Majordomo. Et a la fine di detta condotta
M.o Niccola sia tenuto e cosi promette tutte dette
tela) a cosi de la prima come de la presente condotta
con tutti i loro fornimenti et appartenenze restituire
al detto S.o^ Maiordomo presente et accettante Ube-
ramente et senza alcuna eccettione.
Item convengono che ogni volta che detto M.^ Nic-
cola havesse bisogno di maggior casa o di più stanze
oltre a quelle che esso tiene di presente per maggior
numero di maestri lavoranti et artefici da condursi
per detto M/> Niccola di tale mestiero, detto R.^i«
DOCUMENTI
79
' S.^^* Majordomo sia tenuto a pagarli la pigione di
dette stanze o case insino ai numero di scudi cento
d' oro di moneta V anno in tutto durante il tempo per
l'advenire de la presente proroga et condotta le quali
•stanze o case sia tenuto non di meno detto Maestro
Niccola à provedersele da per se senza altr' opera o
fatica di detto S.^^' Maiordomo o suoi ministri pa-
gando tale pigione ogni sei mesi per rata, la quale
non di meno pagar si debba tempo per tempo a' pa-
droni de le stanze da condursi per detto conto o loro
legitimi mandati.
Item convengono et si obliga detto M.^ Niccola
ad accettare et tenere in casa sua continuamente du-
rante il tempo de la presente proroga et condotta
incominciando di presente insino a quel numero di
putti o giovani Fiorentini o dello Stato che dichiarerà
decto S.or Majordomo, à quali esso Maestro si obliga
ad insegnare et fare insegnare detto mestiero di fare
Arazzarie et tintura et a tignere d'ogni sorte colore
opportuno et necessario a tale arte et fare d'ogni sorte
lavoro et tintura et ogni altra cosa et segreto a tale
mestiero et tintura attenente con ogni prestezza at-
tentione et diligenza possibile. — I quali putti et
giovani sia tenuto et cosi si obliga detto M.^ Nic-
cola accettare et tenere in casa sua continuamente et
alimentarli a tutte sue spese per tutto detto tempo,
eccettuandone però quelli putti che habbino servito
per tre anni detto Maestro Niccola in decta arte, per-
chè tali s'intendono dovere stare a spese sue secondo
8o
DOCUMENTI
la consuetudine per tanto tempo. — Et da l'altra
banda detto S.^r Majordomo per tale retentione di
giovani o putti promette pagare al detto Maestro Nic-
cola ogni anno durante la presente proroga scudi Du-
gento simili pagando ogni tre mesi la rata o come
saranno d'accordo.
Item si obliga detto M,^ Niccola a dare vendere
et concedere a Sua Eccellenza Ill.ma le Arazzerle et
ogni altro lavoro, per i pregi che ne converranno alla
giornata et ne saranno d'accordo la prefata Sua Ec-
cellenza o suoi agenti et Ministri et detto Maestro.
Item convengono che al tutto sieno fatti osservare
i capitoli di Fiandra fatti et fermati circa tale exer-
citio et mestiero, quali si trovano in mano de l'of-
ficiale de l'arte de la lana et confermati qui in Firenze
per sua Eccellenza et cosi detto KA^ S.^^' Maiordoma
in detto nome promette al detto Maestro Niccola pre-
sente tale osservanza in ogni miglior modo etc.
Più promette detto R.^o S.^^' Majordomo al detta
M.^ Niccola che non li saranno tolti impediti o sviati
Maestri lavoranti o garzoni di alcuna sorte si et in
tal modo che e ne segua lo effetto che qualsivoglia
de detti che si partisse da lui senza sua espressa li-
cenza non possi mai per alcun tempo essere accet-
tato da alcuno in questo stato a lavorar seco, altri-
menti che totalmente sieno sottoposti alle pene et
prejudici che si contengono in detta Capitolatione di
Fiandra confirmata come e detto per sua Eccellenza
in Firenze in tutto et per tutto. Et tante volte quante
DOCUMENTI
8l
tali lavoranti et garzoni contravenissino come di so-
pra, tante volte si intendino caduti ne la pena di detta
Capitolatione di Fiandra. Et è converso a la medesima
pena sia sottoposto detto Maestro Niccola et altri che
da altri Maestri si partissino contro la forma di sopra
et di detta capitolatione et cosi da bora detto Maestro
Niccola si sottopone in tutto et per tutto.
Et le predette cose et ciascuna di esse hanno fatto
le dette parti in detti nomi con conditione che se
detto M.o Niccola per tutto il presente mese non harà
dato al detto R.^^ S^^ Majordomo uno o più suffi-
cienti et idonei mallevadori à suo piacimento per la
osservanza così de la presente come dell'altra vechia
conventione et capitolazione et cose in esse conte-
nute, che in tale caso sia come se il presente con-
tratto, proroga et conventione fatta non fusse à bene-
placito non di meno di detto KA^ S,^^ Majordomo.
Que omnia et singula suprascripta diete partes di-
ctis respective nominibus solemnibus hinc inde stipu-
lationibus intervenientibus promiserunt observare etc.
et contra non venire etc. pena scutorum quingento-
rum auri in auro ac refectionis damnorum et expen-
sarum litis et extra etc. quae etc. quae etc. quibus etc.
obligaverunt etc. Renuntiantes etc. guarentigiae etc.
Rogantes.
Item postea ibidem incontinenti dictis anno, indi-
ctione et die, et presentibus eisdem testibus etc.
PubHce patent qualiter Bernardus olim Martelli de
Bettinis civis florentinus constitutus in presentia
82
DOCUMENTI
mei etc. et testium premissorum, Audito et intellecto
suprascripto instrumento dum in presentia ipsius Ber-
nardi audientis et intelligentis conficeretur, et asserens
habere notitiam tam de premisso quam de altero su-
pra narrato instrumento prime conventionis rogato
manu mei etc. ut supra sub dieta die 20 mensis octo-
bris anni 1546 et de omnibus in eo et eis contentis,
et volens dato quod non teneatur se obligare ut infra
Ideo precibus et mandatis dicti magistri Niccole pre-
sentis fidiussit et fidejussor extitit prò dicto Magistro
Niccola penes dictum KA^^ D. Petrum Franciscum
dicto nomine presentem acceptantem et stipulantem,
qui quidem Bernardus sciens non teneri ut supra vo-
lens tamen teneri et efficaciter obligari etc. sponte et
ex certa scientia tam ut fidejussor et accessor quam
suo nomine proprio et ut expromissor et principalis
principaliter et in solidum se obligando etc. per se
suosque heredes etc. omni modo etc. promisit et so-
lemniter convenit dicto R.^o Domino Major Domus
presenti et dicto nomine recipienti etc. quod dictus
Magister Niccolas faciet observabit et adimplebit om-
nia et singula ut supra per eum promissa et conventa
et tam in proximo precedenti quam dicto alio supra
narrato instrumento contenta etc. alias de suo ipsius
Bernardi proprio attendere et observare etc. que om-
nia etc. promisit observare etc. sub pena obligatio-
nibus, renuntiationibus et aliis in dictis supra scriptis
instrumentis et quolibet eorum contentis De et su-
per quibus petierunt etc.
DOCUMENTI
83
Estratta la presente copia da Carte 366 di un Pro-
tocollo di Contratti rogati da Gio. Battista del fu Lo-
renzo Giordani Notaro pubblico Fiorentino, che tira
dall'anno 1549 al 1550 esistente nel fascio G. 2^c/,
dell' Archivio Notarile anticosimiano, che qui si con-
serva e collazionata concorde salvo ecc.
Quale si rilascia in carta libera alla Direzione delle
RR. Gallerie e Musei di Firenze previa richiesta
fattane.
Dal R. Archivio di Stato di Firenze
Li II Ottobre 1883.
U Archivista
P. Berti.
// Direttore
G. Milanesi.
84
DOCUMENTI
DOCUMENTO 5.
^
MINISTERO DELLA CASA DI S. M.
ARCHIVIO IN FIRENZE
Certifica il sottoscritto come a pagine 66 e 6j del vo-
lume 27 delle Carte Medicee esistenti in quest'Archi-
vio leggasi quanto apprefso.
MDLIIJo
Addi xxvii° di settembre
Nota di tutte Tarazzerie venute in guardaroba da
Mi'<^ Janni rost tappeziere dal di che cominciò La-
vorare
per
S. Ec.a sino adesso.
N.-
2
Vo
Panno grande del sogno del sole et luna
di Josef P° j —
3
yo
Panno grande della vendita di Josef d^ et
seta » — —
N.«
4
Vo
Panno simile del Pianto di jacob d° et
seta » — —
N/^
S
Vo
Panno della retenzione della Veste di
Josef » — —
N/'
7
Vo
Panno della prigione di Josef simile . )> — —
9
Vo
Panno della vendita del frumento a fra-
telli » — —
DOCUMENTI 85
N."" 14 Y° Panno della tazza et ritentione di be-
niamin _ _
N.^ 18 Panno qu<^ faraone accetta Jacob nel re-
gno » — —
N.^ 20 V° Panno della sepoltura di Jacob ....)> — —
Pezzo dispalliera d° et seta dove si batte
el grano L° — —
(Vedi Cat. num. 16).
V° Pezzo dispalliera simil^ con la fortuna. » — —
(Vedi Cat. num. 17).
V° Pezzo dispalliera simile con V^ pavone. » — —
V° Pezzo dispalliera simile con la charita » — —
(Vedi Cat. num. 15).
Pezzo dispalliera simile con dua puttj. » — —
(Vedi Cat. num. 18).
V° Pezzo dispalliera simile »
V° Panno di giugno et luglio d° et seta
finiss.™^ ))
(Vedi Cat. num. 22).
V° Panno d'agosto, ybre, 8bre et 9bre si-
mile »
(Vedi Cat. num. 23).
V° Panno di xbre, genn^° et febb^° simile. » — —
(Vedi Cat. num. 20).
V*' Portiera d^ et seta a Paesi con V* fe-
mina » — _
V'' Portiera simile con la Justitia » — —
(Ved. Cat. num. 122).
V° Portiera simile con La prima vera. . » — —
(Vedi Cat. num. 121).
Dua coperte da soma di filaticci et lana con
Larme di lor EccS'^ con la biscia ...» — 2
86
DOCUMENTI
XXVIII coperte da soma simile con Larme di lor
Ecc.*^^ col tosone L° -—28
Xj coperte da soma di filaticci et lana grosse
con Larme col tosone et fregio a verzura. » —11
Li IO Ottobre 1883.
U Archivista
Ferdinando Soldi.
— ^§G^
DOCUMENTO N.° 6.
^
MINISTERO DELLA CASA DI S. M.
ARCHIVIO IN FIRENZE
Certifica il sottoscritto come a pagine 67 e 68 del vo-
lume 27 delle Carte Medicee esistenti in quesf Archi-
vio leggasi quanto apprefso,
MD^IIJo
Addj xxvij° di yembre
Nota di tutte l'arazzerle condotte In guardaroba
di S. Ec.^ da mJ^ Nlccholas carchera dal di che co-
minciò a lavorare per S. Ec.^ sino adesso.
N.^ I Panno d^ et seta del sogno di iosef de
manipuli per la sala grande. . . . L^ _ _
DOCUMENTI
87
V 0
0
V
1 dllllU UClicl iUgcl U.1 iUoCl Udiicl UUillld
8
V"
Psnno simile del sogno di faraone delle
"N^ 0
IO
Vo
Panno della ritentione di Simeone da
XJ°
Vo
Panno della venuta di beniamin a Josef. » — —
XIJ°
Vo
Panno del convito di tutti i fra.lli con
Josef » — —
XT n
xiij° V°
Panno della coppa di iosef nel sacco di
15
Vo
PiiTTnr) HpII;? rprocmitinrip di ToQpf cc\
X. (X\.i.\.l\J \X\,i.i.cX, 1 V^CWii ili L J.»^11V^ \4.i IVJoVi \^\J
fra.lli » — —
16
Vo
Panno della recognitione di Josef doppo
17
Vo
Panno della venuta di Jacob i~ egitto. » — —
19
Vo
Panno della beneditione di Jacob a
figliuoli di josef.
» — —
V° Pezzo dispalliera co^ V* medaglia in
mezzo d.'' et seta »
V° Pezzo dispalliera simile co V* palla di
vetro »
V*^ Pezzo dispalliera simile a grottesche. »
V° Pezzo dispalliera simile piccolo ...»
V'* Pannetto di marzo, aprile et maggio
d.° et seta finiss° »
(Vedi Cat. num. 21).
V° Pannetto di seta stietta ecce homo per
Laltar »
(Vedi Cat. num. 118).
V^ Pannetto d.^ et seta co" La pietà per
Laltar »
(Vedi Cat. num. 119).
88
DOCUMENTI
V'^ Portiera d.^ et seta co" lamie d 2 fiumj
cominciata da fran.° di Pacino . . —
(Vedi Cat. num. 117).
carpita da tavola dj seta verde co fregi
d.° et seta alla moresca » — —
V° coperta da soma di filaticci et Lana col
biscione et fregi a verzura . . . . P. j —
XV coperte simili co Larme di lor ec.^'^ col
tosone et fregi con andari et ma-
schere P. 15 —
V° coperta di filaticci et Lana grossa co
Larme et fregi a verzura P. j —
V° coperta simile co fregi e andar j. . . P. j —
XVj coperte similj co Larme el tosone et
fregi a verzura . . P. j6 —
Li IO Ottobre 1883.
L Archivista
Ferdinando Soldi.
Firenze. Tip. Bencini.